
Un'aula
Firenze, 2 settembre 2022 - La carica dei quarantamila. Tanti sono i docenti precari che saranno in cattedra a partire dal 15 settembre. Insomma, il "male della supplentite" è ancora ben lontano dall’esser curato. Ma non basta. Anche quest’anno i posti messi a ruolo superano il numero dei prof con tutti i requisiti necessari per ottenere un contratto stabile. Ecco che l’Flc-Cgil ha rielaborato i dati pubblicati dall’Ufficio scolastico regionale. I numeri che emergono sono impietosi. "Su 6400 posti a ruolo concessi dal Ministero, poco più di 4mila sono coperti. Questo significa che ci sono oltre 1.850 posti di lavoro (pari a quasi il 30% del totale) messi a disposizione dallo Stato che non verranno occupati, e che ancora una volta dovranno essere coperti ricorrendo alle supplenze". Ma come si spiega questo controsenso? "Negli ultimi anni, il moltiplicarsi di concorsi ha messo in concorrenza tra loro i docenti - spiega il segretario generale Flc-Cgil, Pasquale Cuomo -. Ricordiamoci poi che all’ultimo concorso ordinario abbiamo avuto anche l’80% di respinti. Gli scritti erano molto nozionistici ed alcuni orali si sono tenuti col timer, in un clima umiliante, tipo ‘lascia o raddoppia’. Eppure si tratta di docenti con esperienza, stimati da alunni e genitori!". "In tempi di crisi, rinunciare a quasi 2mila posti di lavoro stabile è assurdo", tuona Emanuele Rossi, segretario provinciale Flc-Cgil.
Delle circa 1.850 mancate assunzioni, secondo i calcoli del sindacato 100 riguarderebbero Arezzo, oltre 300 Firenze, 100 Grosseto, 200 Livorno, 250 Lucca, 100 Massa Carrara, 270 Pisa, 150 Prato, 230 Pistoia, 150 Siena. Oltre 370 i posti rimasti vacanti in Italiano alle medie. Tra le materie più ‘scoperte’, inoltre, scienze motorie e alcune discipline scientifico-tecnologiche. Altra nota dolente, il sostegno, con "oltre 300 posti non coperti da personale specializzato, di ruolo". E poi "mancano i collaboratori scolastici, con gravi ripercussioni sulla sicurezza e la pulizia delle scuole, e le segreterie sono sguarnite".
"Purtroppo, l’ufficio scolastico regionale toscano continua a non vedere in faccia la realtà. Altre regioni hanno ottenuto fino a quattro collaboratori in più a scuola. Noi siamo fermi ad uno in più. Se le cose non cambieranno, prepariamoci ad una prima campanella di mobilitazione", avverte Rossi. "Il fatto che restino tanti posti vacanti nonostante i concorsi significa che qualcosa non funziona - osserva Ludovico Arte, dirigente fiorentino dell’Itt Marco Polo -. In un Paese normale, le supplenze dovrebbero essere l’eccezione. I concorsi dovrebbero servire a coprire tutti i posti ed a creare delle liste di riserva da cui poi ‘pescare’". All’Itis Leonardo Da Vinci, come calcola il dirigente scolastico Marco Paterni, "le cattedre senza titolare sono al momento il 20%. Può apparire tanto, ma in realtà rispetto agli altri anni va meglio. Personalmente, posso dunque dire di essere abbastanza soddisfatto".