Roma, 22 dicembre 2021 - Si torna a parlare di chiudere la scuola per fermare i contagi. La proposta arriva dall'ex direttore del reparto Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco Massimo Galli, che lancia l'idea di prolungare per i più piccoli le vacanze di Natale. Quindi niente ritorno sui banchi il 7 o 10 gennaio. "Non voglio tirarmi addosso un'iradiddio di critiche però, francamente, ci sarà da pensare eventualmente a una procrastinazione delle vacanze se le cose vanno male o malissimo", sono state le parole di Galli. La polemica è subito divampata, prima con i presidi che sono andati sul piede di guerra e il ministro dell'Istruzione Bianchi che ha parlato di "misura sagliata". A bloccare poi l'ipotesi ci ha pensato il premier Draghi, che nel corso della conferenza stampa di fine anno, ha precisato che "il calendario delle vacanze di Natale non verrà allungato". E ha aggiunto: "Su questo il ministro Bianchi è stato esplicito in questa direzione", concludendo che "sono consapevole delle difficoltà che i giovani hanno subito a causa delle restrizioni dettate dalla pandemia".
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"L'allungamento delle vacanze natalizie è una misura sbagliata. La scuola è il comparto che con più prontezza ha risposto all'invito alla vaccinazione. C'è una risposta da dare al Covid che è, appunto, la vaccinazione. I positivi nelle scuole sono sotto allo 0,50%, le classi in quarantena sono 10 mila su 400 mila il problema è cosa avviene fuori dalla scuola", erano state le parole di Bianchi.
Contro un ritorno collettivo alla dad ieri si era mosso il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli."Sono dell'idea che 'allungare' le vacanze di Natale per gli studenti, prevedendo tipo 7 giorni di Dad, sia una scelta poco efficace - ha detto Giannelli -. A mio modo di vedere la via maestra resta quella delle vaccinazioni. Nella fascia di età compresa tra i 16 e i 19 anni siamo già all'80%, ora però bisogna spingere sull'acceleratore per gli under 16".
Sulla stessa linea il presidente dell'Anp Lazio, Mario Rusconi. "Ancora una volta mi sembra che la scorciatoria sia di scaricare sulla scuola problemi molto più ampi - ha sottolineato -. Io penso che tutte le misure per contrastare il virus vadano pienamente organizzate all'esterno delle scuole perché all'interno tutte misure di sicurezza vengono rispettate. Non è dalla scuola che parte il contagio".
E anche l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, pensa non sia la soluzione giusta per far fronte ai contagi. "Più che allungare le vacanze dobbiamo correre con le vaccinazioni - ha detto -. Anche gli effetti di una mancata presenza scolastica ha degli effetti sul benessere psicofisico dei ragazzi. Dobbiamo metterli in sicurezza vaccinandoli. La strada maestra è quella dei vaccini". L'assessore non esclude la possibilità nel Lazio di fare tamponi gratuiti agli studenti al rientro. "Credo sia una misura opportuna e sui cui lavoreremo. È un'ottima idea".
A sostegno però della proposta di Galli era andato Giorgio Palù, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa, che ha affermato: "Oggi l'incidenza del virus è soprattutto in età scolare, tutti i dati ce lo indicano, e c'è anche un'incidenza di malattia più severa. Allora, al quesito se dobbiamo allungare il periodo delle vacanze direi di sì se c'è la possibilità di recuperarlo successivamente".