Tetto al contante a 5mila euro slitta a gennaio. Reddito: allo studio la riforma

Durigon su rdc: "Tre anni in tutto, assegno intero per 18 mesi". La norma sul tetto non compare nell'ultima bozza del dl Aiuti quater, ma sarà inserita nella Legge di Bilancio

Roma, 17 novembre 2022 - Il reddito di cittadinanza e il tetto al contante sono due dei temi più discussi da quando il Governo di Giorgia Meloni si è insediato. Già da qualche settimana sembra chiaro che il reddito non sarà più a vita e tra le ipotesi pare esserci anche il fattore che chi rifiuterà anche una sola offerta non avrà il sussidio. 

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Intervistato da Radio Capital, Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro della Lega, ha riconosciuto che "la parte assistenzialistica ha avuto una grande funzione", ma il reddito è stato "un vero fallimento per gli abili al lavoro".

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"Siamo ancora nella fase di studio. Abbiamo proposto di non estenderlo più a vita ma con una tempistica precisa per chi è abile al lavoro: 18 mesi di reddito con sei mesi di stop, con formazione e inserimento nel mondo del lavoro, poi un decalage di 12 mesi. Arriviamo a un percorso di 36 mesi di reddito e poi si esce", ha spiegato poi, parlando delle ipotesi di riforma del reddito di cittadinanza a cui si sta lavorando in vista della prossima manovra.

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Claudio Durigon
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Riguardo il nuovo tetto al contante a 5mila euro (o meglio l'innalzamento da mille a 5mila euro), invece, il ministro Matteo Salvini ha fatto sapere che non compare più nell'ultima bozza del dl Aiuti quater, ma la Lega assicura che la misura è salva e sarà nella prossima manovra. "Nessun problema: dal 1 gennaio 2023 il tetto per l'uso del contante salirà a 5mila euro. La norma sarà inserita nella Legge di Bilancio", afferma la Lega.

Il tetto è uscito dal dl Aiuti quater (approvato la settimana scorsa ma ancora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), a quanto si apprende, per la mancanza dei requisiti d'urgenza tipici della decretazione.

"In manovra di bilancio daremo i primi segnali, ci saranno i primi punti fermi: dall'innalzamento della soglia della flat tax allo stop alla legge Fornero, con l'avvio di quota 41, una rinnovata tregua fiscale, una revisione del reddito di cittadinanza", ha spiegato il ministro per le Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, intervenendo all'evento MoltoFuturo. "Questa prima manovra di bilancio darà il segno del cambiamento. Se non ci piangiamo addosso possiamo essere un paese attrattivo", ha aggiunto.

Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Ansa)
Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Ansa)

Salvini durante il suo intervento ha parlato anche del ponte sullo Stretto. "Dopo 50 anni dobbiamo riprendere in mano uno dei progetti più ambiziosi, innovativi e green che ci renderebbe i primi al mondo: il ponte sullo Stretto, un volano anche di sostenibilità ambientale". "In manovra di bilancio ci sarà una norma che riporta in vita la società Stretto di Messina in liquidazione da 10 anni. Ieri sera - ha aggiunto - al ministero ho fatto una riunione sul ponte, ne avrò un'altra oggi, ne avrò un'altra domani. Se si può fare si deve fare, i benefici sono infinitamente più alti dei costi: costa di più non farlo che farlo, in un anno e mezzo il ponte si ripaga. Chiederò che venga cofinanziato in maniera importante dalla Comunità europea, non collega la Sicilia alla Calabria, ma la Sicilia a Berlino. Il non ponte al momento è costato mezzo miliardo, il ponte non è salvifico ma è un elemento importante per collegare il resto d'Italia", ha concluso Salvini.