Pensioni più "ricche" già a ottobre. Con l'approvazione del Decreto aiuti bis, convertito in legge dal Parlamento, ci sarà un anticipo delle rivalutazione delle pensioni. Ma a quali pensionati spetterà? Fino a quando? Come si calcola? Proviamo a fare un po' di ordine.
Quando vengono pagate le pensioni
Dal primo di ottobre saranno in pagamento le pensioni del mese. Oltre all'accreditamento sul conto corrente chi ancora ritira il trattamento pensionistico alle Poste è stato istituito il calendario
"In continuità con quanto fatto finora - spiegano dalle Poste - e con l’obiettivo di evitare assembramenti, il pagamento delle pensioni in contanti avverrà preferibilmente secondo la seguente turnazione alfabetica che potrà variare in base al numero di giorni di apertura dell’Ufficio Postale di riferimento":
- I cognomi dalla A alla C sabato mattina 1 ottobre
- dalla D alla K lunedì 3 ottobre
- dalla L alla P martedì 4 ottobre
- dalla Q alla Z mercoledì 5 ottobre
L'aumento
Con la norma voluta dal Governo Draghi è stato anticipato, per far fronte all'inflazione, ad ottobre l'aumento delle pensione che sarebbe scattato il prossimo gennaio.
A quanto ammonta
L'incremento delle pensioni sarà complessivamente del 2% (del 2,2% a novembre, poi vedremo perché). Un 2 per cento in attesa della rivalutazione che avverrà nel 2023 sulla base dell’inflazione.
E la tredicesima?
Anche la tredicesima di dicembre sarà interessata dall'aumento. L'incremento del 2% sarà infatti in vigore da ottobre a dicembre comprendendo la tredicesima e dunque per quattro mensilità.
A novembre un ulteriore 0,2%
Alla rivalutazione delle pensioni del 2% si affianca anche il conguaglio dello 0,2 per cento dell’inflazione 2021 che verrà erogato a novembre.
A chi spetta
L'aumento anticipato a ottobre non sarà però applicato a tutte le pensioni. La rivalutazione si applicherà infatti ai titolari di assegni fino a 2.692 euro lordi mensili.
Come si calcola
Una pensione di 1.000 euro al mese vedrà un aumento di 20 euro al mese. Una pensione di 2.000 euro al mese, allo stesso modo, vedrà un aumento di 40 euro al mese. Per pensioni che vanno da 2.095,32 a 2.619,15 euro, l'importo della rivalutazione è ridotto al 90% (fra 37 e 47 euro). Chi prende 2.500 euro lordi avrà un aumento di 47,43 euro. In sostanza più la pensione è alta, più la percentuale dell'aumento viene progressivamente ridotta.
Le rivalutazioni
Quando si applica l'aumento delle pensioni Il calcolo va effettuato sulla base delle percentuali di perequazione previste per la rivalutazione delle pensioni, che è piena solo fino a quattro volte il minimo (2097 euro) e poi si riduce progressivamente da 4 volte e 5 volte il minimo (2.621,7 euro), il 90%, da 5 volte il minimo si applica il 75%. Questo da gennaio riguarderà tutte le pensioni, non solo quelle fino a 2.692 euro.
La perequazione
L'aumento delle pensioni viene calcolato in base all'indice Istat degli aumenti in base a un "indice provvisorio" a inizio anno. Indice che però può essere, a fine anno, più alto o più basso. La differenza dà il valore della perequazione che può essere positiva (se il valore finale è più alto), uguale (se il previsionale e il finale sono uguali) o negativa (se il finale è inferiore al provvisorio). Per il 2022 è appunto quel +0,2% che sarà applicato a novembre a tutte le pensioni (non solo quelle fino a 2.692) in base ai parametri in base al valore.
L'inflazione
Secondo i dati Eurostat riportati dall’Ansa, il tasso di inflazione annuale dell’area dell’Euro, nel mese di luglio, si è attestato all’8,9 per cento, nel mese di giugno è stato dell’8,6, mentre un anno prima era del 2,2 per cento”