Roma, 25 febbraio 2021 - E' durato quasi tre ore in videoconferenza il confronto tra governo ed enti locali (Regioni, Province e Comuni) sul nuovo Dpcm che sostituirà fino al 6 aprile quello del 16 gennaio scorso che scadrà il 5 marzo. Il governo era rappresentato dai ministri Mariastella Gelmini (Affari Regionali) e Roberto Speranza (Salute). Collegati da remoto, tra gli altri, anche il presidente della Conferenza della Regioni, Stefano Bonaccini, il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il presidente dell'Unione Province d'Italia, Michele de Pascale. Non sono mancate divisioni.
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Come Draghi aveva già annunciato nel suo discorso in parlamento la linea del nuovo governo è quella di adottare i provvedimenti con anticipo rispetto alla scadenza e di confrontarsi passo passo con gli enti locali.
Seconde case: ecco cosa cambia
E a testimonianza di tutto questo la ministra Gelmini ha annunciato: "Il governo sta lavorando intensamente in queste ore sul nuovo provvedimento anti-Covid. Sono naturalmente in costante contatto con Palazzo Chigi e contiamo di farvi avere, nella giornata di domani (venerdì 26 febbraio, ndr), con grande anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, una prima bozza del Dpcm. "Per l'esecutivo Draghi è fondamentale il confronto costante con le Regioni e anticipare le decisioni, in modo da lasciare ai cittadini il tempo necessario per poter organizzare la propria vita". Gelmini ha sottolineato: "Stiamo lavorando per un graduale e responsabile ritorno alla normalità".
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Le anticipazioni / Zone colorate
Zone arancione scuro e rosse: la mappa
Il ministro ha anticipato le linee guide del nuovo Dpcm. A partire dalle zone colorate. "Il sistema a fasce verrà mantenuto. Finora è stato scongiurato un lockdown generalizzato e questo deve essere l'obiettivo principale anche per le prossime settimane e per i prossimi mesi". Poi ha sottolineato: "State certamente notando un cambio di metodo. Ci siamo visti domenica e ci stiamo rivedendo oggi. Gli incontri saranno sempre più frequenti e costanti".
Sul rinvio al lunedì dalla domenica dell'entrata in vigore delle ordinanze "questo avevano chiesto le Regioni, e lo avevo condiviso, questo abbiamo ottenuto. Così aiutiamo anche le attività economiche che non perderanno il week end".
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Luoghi di cultura
Quanto ai luoghi di cultura, la ministra ha anticipato: "Stiamo lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura. Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. E' un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione".
Le reazioni
All'esito dell'incontro per le Regioni ha parlato il presidente della Conferenza e governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: "A fronte del documento presentato dalle Regioni la scorsa settimana, stamattina sono arrivate alcune prime risposte positive, ma su altri temi occorrono ulteriori riscontri. In particolare, occorre una decisa accelerazione sul piano vaccini, una revisione dei criteri per l'assegnazione delle fasce e una valutazione preventiva sull'impatto delle varianti". Sul tema dei criteri Bonaccini ha aggiunto: "Registro alcuni primi passi avanti. C'è la disponibilità a far lavorare il gruppo tecnico per la revisione dei criteri e dei parametri che sono alla base della definizione della colorazione delle diverse fasce di rischio". La ministra Gelmini ha replicato: "Per cambiare completamente un metodo, il sistema delle fasce, ne serve uno diverso. E al momento mi pare che questo non ci sia, perché nessuno ha indicato un metodo alternativo".
Battibecco Salvini-Zingaretti
Il leader della Lega, Matteo Salvini, dice: "Serve buon senso, i sindaci di tutta Italia chiedono di riavviare alcune attivita' economiche che non comportano nessun rischio. Mi rifiuto di pensare ad altre settimane o mesi di chiusura e paura. Se ci sono situazioni locali a rischio si intervenga a livello locale ma parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa non mi sembra rispettoso degli italiani". Gli risponde a stretto giro di, posta il segretario dem Nicola Zingaretti: "Credo che, sulla pandemia, Salvini purtroppo continua a sbagliare e rischia di portare fuori strada l'Italia. Prima sono state le mascherine, che erano inutili, ora, cavalcando la stanchezza di tutti, si attaccano le regole per la Pasqua".
Scuola: governo e Regioni divisi
Governo e Regioni si dividono sull'apertura delle scuole. Nel corso della riunione di oggi il confronto si è un po' inasprito quando da alcune Regioni, tra cui Veneto, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Campania, è arrivata la richiesta di far valutare al Cts l'impatto che ha la scuola in presenza nell'attuale situazione epidemiologica, dove la circolazione delle varianti potrebbe far partire la terza ondata. E' stato lo stesso governatore pugliese Michele Emiliano a proporre di tenere le scuole chiuse fino a che tutti gli insegnanti non saranno vaccinati, ponendo interrogativi sulla responsabilità giuridica dei presidenti in caso di mancata tutela della sicurezza sul lavoro degli insegnanti. E la ministra Gelmini avrebbe risposto: "Chiedere la riapertura delle attività economiche e la chiusura delle scuole è una contraddizione di fondo''.