Reggio Emilia, 2 giugno 2022 - C’è chi è accampato davanti all’Arena già da domenica sera. Emanuele Salvatore Carrino, Antonio Simeone e Antonio Vitale, tre amici arrivati da Napoli per il grande concerto di Ligabue. Per loro il Rocker è come un Dio, tanto da avere diversi tatuaggi in suo omaggio. Il primo lungo la schiena ha impresso sulla pelle la scritta in verticale ‘Campovolo 2015’ che si rifà a uno degli storici concerti del Liga, gli altri due hanno marchiato la copia dell’autografo del loro idolo sul braccio.
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"Per noi un suo live è l’emozione più bella dell’anno. Dopo due anni di stop degli spettacoli, non potevamo mancare – spiegano mentre seduti sulle sdraio, ben equipaggiati con birra e cibo – Abbiamo preso le ferie dal lavoro e aspettiamo sabato".
Con loro ci sono anche Samantha Camino che viene da Milano e Luca Gaeta, napoletano, il quale si è portato dietro la chitarra. "Alla sera suono e cantiamo le canzoni di Ligabue, così passiamo il tempo con spensieratezza assieme a tutti gli altri ragazzi venuti qui in attesa del ‘giorno dei giorni’", racconta.
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Come loro, ieri c’erano una trentina di giovani. E altri ne stanno arrivando in queste ore, da tutta Italia.
Sono i fedelissimi del cantautore, appartenenti allo storico fan club ‘Bar Mario’. Per loro lo spettacolo inizia già oggi, dato che in tremila potranno entrare nell’Arena e dare vita all’esclusivo raduno – dalle 18 alle 20 di stasera – alla presenza di Ligabue.
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E sempre per loro i cancelli dell’Arena apriranno ‘in prelazione’, un’ora prima (dalle 10 alle 11) rispetto a tutto il resto del pubblico. Una sorta di privilegio premio che ripaga dei sacrifici che gli sfegatati del Liga fanno. Sotto agli alberi, in cerca di ombra, lungo via dell’Aeronautica c’è un’avventuriera solitaria.
Sara Zucchi, 28 anni, arrivata da poco da Borgomanero (Novara): "Ho lasciato i miei bambini ai nonni e il marito al lavoro. Non potevo mancare".
Poco più in là un gruppetto di quattro amici che vengono da diverse parti del Paese, sbarcati a Reggio due giorni fa.
"Ci siamo conosciuti 11 anni fa, proprio qui al Campovolo, per un concerto di Ligabue. Da allora ci sentiamo e ci organizziamo per trovarci insieme ai live. Passiamo il tempo di attesa a chiacchierare in relax, a cantare…", dicono Mauro Lanzanova, 28 anni, la coetanea Giulia Gussago – entrambi da Brescia – con Jessica Befani, 30 anni, di Perugia e Melissa Papavero, 26enne di Milano.
Quest’ultima ci sorprende così: "Io sto lavorando in smart working da qui, mi sono portata il pc e tante power bank (caricatori, ndr) anche se dentro non si potranno portare".
Un piccolo neo che non spaventa. Così come l’assenza di bagni chimici nello spazio pubblico. La gioia per il concertone fa passare tutto in secondo piano, persino il fatto che "l’hotel prenotato lo paghiamo – a peso d’oro perché in zona ci hanno fatto la cresta per l’evento – solo per farci la doccia e non per dormire, dato che siamo accampati qui per non perdere il posto in fila". Cosa non si fa per il Liga…
dan. p.