Letta: "Su Meloni battuta infelice. Renzi e Calenda? Abituati a fregare gli altri"

Il segretario Pd fa mea culpa: "Invece di incipriarsi avrei potuto usare mascherarsi". Ma la sostanza resta. Poi l'attacco alla nuova coppia politica

Giorgia Meloni, presidente di Fd'I, ed Enrico Letta, segretario Pd (Ansa)

Roma, 12 agosto 2022 - Enrico Letta prende le distanze da Enrico Letta: criticato per le frasi contro Giorgia Meloni ("sta cercando di cambiare immagine, di riposizionarsi, di incipriarsi") , il segretario del Pd oggi fa mea culpa per quel termine, "incipriarsi", che aveva scatenato le ire della collega. In un'intervista video alla Stampa, il dem ammette che si è trattato di "una battuta infelice". Del resto, "parlando di corsa" le battute infelici "vengono", e questa "è stata oggettivamente così".

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Il botta e riposta Letta-Meloni

Il segretario Pd stava commentando un'intervista pubblicata su Panorama in cui la leader Fd'I afferma di volere "un'Italia saldamente nella Nato". Meloni "sta cercando di riposizionarsi, cambiare immagine, incipriarsi - sosteneva Letta -. Mi sembra una operazione abbastanza complicata quando i punti di riferimento sono la Polonia e Orban. Quella intervista mi sembra un modo per rifarsi l'immagine ma è l'esatto contrario del discorso in Spagna per Vox, è un'altra storia".

Meloni ha accusato Letta di parlare contro le donne: "Al netto della misoginia che questa frase tradisce e dell'idea secondo la quale una donna dovrebbe essere attenta solo a trucchi e borsette, il vostro problema è che non ho bisogno di 'incipriarmi' per essere credibile", la replica della sorella d'Italia. 

Oggi Letta fa ammenda per quell'"incipriarsi", ma conferma la sostanza del suo discorso. "Avrei potuto usare il termine maquillage o mascherarsi".

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Letta: Renzi e Calenda abituati a fregare il prossimo 

Letta ne ha anche per Matteo Renzi e per l'ex alleato Carlo Calenda, che insieme ieri hanno lanciato il "Terzo Polo": entrambi dice il segretario dem "hanno una certa abitudine a fregare il prossimo". Quella di Calenda "è una politica di voltafaccia, cambi e convenienze che non mi appartiene. Di quell'accordo che avevamo fatto è andato via Calenda ma l'altra parte, +Europa, è rimasta. Fa un pò pensare questo", spiega. Per quanto riguarda Renzi, è scontato ricordare quello 'stai sereno Enrico' del 2016, ormai passato alla storia.