Roma, 21 novembre 2021 - Obbligo di Green pass su bus e metro? L’ipotesi, già accantonata a settembre, torna attuale con l’avanzare della quarta ondata di Covid 19. Da dicembre il certificato verde potrebbe essere richiesto per salire sui mezzi pubblici. La linea del rigore è già stata anticipata da un'ordinanza ministeriale che prevede ad esempio la possibilità di fermare il treno con sospetti positivi e due passeggeri al massimo sui taxi.
Il no dei sindacati
Ma i sindacati alzano subito un muro. Il ragionamento di fondo è: al momento, senza personale ad hoc, non ci sono le condizioni per l’introduzione dell’obbligo. Così le sigle romane dei trasporti sull’ipotesi dell’allargamento del disco verde. “Pur considerando il Green pass uno strumento di garanzia per tutti i cittadini, ad oggi non ci sono le condizioni né tecniche, né organizzative per controllare il Green pass sui mezzi pubblici - dice senza mezzi termini il segretario della Filt Cgil Roma e Lazio Eugenio Stanziale -. I tempi del servizio pubblico verrebbero ampliati in maniera enorme, ma soprattutto mancano gli strumenti. Nell’immediato bisogna puntare su distanziamento e mascherine”.
Su una linea analoga il collega della Fit Cisl del Lazio, Marino Masucci: “All’inizio del lockdown avevamo proposto di introdurre dei facilitatori sui mezzi pubblici, personale ad hoc per controllare distanziamento e mascherine, ma la nostra idea è caduta nel vuoto. Se si pensa di incaricare gli autisti di controllare i Green pass si è completamente fuori strada. Servirebbe assumere personale addetto”.
La posizione di Asstra
Andrea Gibelli, presidente di Asstra - l’associazione nazionale trasporti pubblici locali - è prudente. “Attendiamo atti ufficiali, come facciamo sempre. Ma non mi piace l’equazione Covid uguale mezzi pubblici”.