Berlino - Mentre il braccio di ferro tra Russia ed Europa occidentale registra un nuovo irrigidimento, con Putin che chiede ai Paesi acquirenti di gas di aprire un conto in rubli presso le banche russe per pagare in rubli e il no secco di Parigi e Berlino, proprio in Germania l'altro ieri sono state effettuate alcune perquisizioni negli uffici locali di Gazprom. La conferma alla notizia, già emersa ieri, di funzionari dell'Unione europea negli uffici di Gazprom PJSC, di Gazprom Germania e Wingas, è stata confermata oggi in una nota della Commissione europea in cui parla di "ispezioni a sorpresa" condotte in Germania "nelle sedi di alcune società attive nel campo della fornitura, trasporto e stoccaggio di gas naturale".
Obiettivo, indagare sul ruolo avuto da Gazprom nel picco di prezzi del gas, in concomitanza col dipanarsi della guerra in Ucraina.
Lo scorso gennaio la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager aveva chiesto a diverse società operanti nel settore del gas, tra cui la russa Gazprom, di dare informazioni sui problemi registrati nelle forniture, problemi che sono stati alla base degli aumenti dei prezzi del gas già registrati all'epoca. Nella nota di oggi la Commissione non cita esplicitamente Gazprom, ma indiscrezioni rimbalzate sui media internazionali indicano che le perquisizioni hanno riguardato proprio gli uffici del gigante energetico russo in Germania, Paese collegato alla Russia da più gasdotti, tra cui il Nord Stream 1.