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Il Resto del Carlino

Sanremo 2022: ecco perché in fondo è impossibile non amare il festival

<p>La 72esima edizione del Festival - con numeri da record - tra sorprese e certezze. Ecco i 10 motivi per amare questo Sanremo</p>

<p>&nbsp;</p>


1 - Semplicemente Drusilla

Talento, classe. Ironia. Merce rara. È bastato un primo, rapido, scambio di battute con Amadeus (apostrofato  dapprima con un “coso” e poi “Amedeo”) per capire che l’incantesimo era fatto. Drusilla Foer sul palco dell’Ariston è stata semplicemente perfetta. Dal ritmo al contenuto. Ha trovato  sempre la parola giusta, la risposta arguta (come nello scambio con – l’amica – Iva Zanicchi). E proprio le parole sono state il fulcro, il cuore, del suo monologo, arrivato purtroppo solo alla fine della (lunga) terza serata. Unica. Per davvero.  
(foto Ansa)



Difficile non volergli bene. Fa più di quello che sembra e con discrezione, senza strabordare, tiene le fila di tutta la kermesse. Ha (ri)portato a Sanremo l’amico Fiorello (“Ciuri”, come lo chiama lui). Ha regalato al pubblico una serata di cover da incorniciare. Sembrava alla sua prima volta (per l’entusiasmo) e invece è il suo terzo Sanremo di fila. Implacabile. 
(foto Ansa)


2 - Amadeus

In attesa di capire che cosa abbiano fatto di male quest’anno le maniche agli artisti in gara (visto il fiorire di completi smanicati, torsi nudi e canotte), non ci resta che fare il cambio stagione. Del resto  Sanremo storicamente anche da calendario è una sorta di cerniera tra l’inverno e i suoi piumini e la primavera. E quest’anno più che mai è stato un trionfo di rosa, occhiali da sole e colori fluo. Ed è subito voglia di mare. 
(foto Ansa)

3 - I look. E quella voglia di cambio stagione

Che lo amiate o lo riteniate antiquato, Che lo attendiate come il Natale o non vediate l’ora di passare ad altro, Sanremo ha una caratteristica che non cambia ormai da 72 lunghi anni: ha una durata circoscritta, con buona pace di chi lo adora e sollievo di chi non ne può più. Scegliere se gettarsi a capofitto nell’atmosfera sanremese o aspettarne stoicamente la fine sta a voi.
(foto Ansa)


4 - E' una parentesi

Sanremo cambia sempre, ma difficilmente tradisce se stesso. I festival di oggi sono completamente diversi da quelli di dieci-venti-trenta anni fa. Ogni Sanremo racchiude un po’ dello spirito del suo tempo. Nonostante ciò mantiene la sua rassicurante ritualità. 


5 - Punti fermi

Senza voler essere retorici, una cosa che stupisce guardando Sanremo è vedere artisti con carriere pluridecennali mettersi in gioco, in gara, accettare i giudizi (non sempre clementi). Nella vita normale spesso si fa fatica a uscire dalla propria comfort zone. Quindi chapeau a chi ci prova. E ancor di più a chi riesce a superare se stesso. 
(foto Ansa)


6 - Le prove di coraggio

Da qualche anno a questa parte Sanremo fa anche rima con Eurovision. Sì, perché l’anno scorso dopo il trionfo dei Maneskin al Festival 2021 in molti hanno pensato “Questo è il momento buono per vincere l’Eurovision”. E così è stato. E stavolta la manifestazione canora europea si terrà
in casa nostra, a Torino. Proprio durante il festival 2022 sono stati ufficializzati i presentatori, un tris niente male: Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika. Per la gioia degli appassionati. 
(foto Ansa)


7 - Spiana la strada all'Eurovision (in Italia)

Gruppi di ascolto, gruppi Whatsapp. Insomma. Pensieri e parole che si incontrano. Tutti ne parlano. A Sanremo – volente o nolente – non si sfugge. E in questi ultimi anni di vita – necessariamente – più ritirata, di socialità ridotta ai minimi sindacali, la dimensione “comunitaria” di Sanremo è una panacea. 
(foto Ansa)

8 - Impossibile sfuggire

Quando una delle canzoni della nostra adolescenza-prima giovinezza (vedi la voce Emma-Francesca Michielin con “Baby One More Time”) viene portata alla serata delle cover inizi a sentire l’avanzare inesorabile degli anni. Ma – va detto – a Sanremo il tempo fluisce in maniera diversa, come se fosse un microcosmo a sé stante. E infatti capita di vedere proprio alcuni dei più giovani partecipanti al Festival portare in scena brani per loro lontani nel tempo. E allora capisci che in fondo la musica -quella bella – è senza età. Esattamente come il Festival è senza tempo. (Anche se quello di Britney è stato un colpo basso, diciamolo). 
(foto Ansa)

9 - Il merito di farti sentire vecchio e giovane allo stesso tempo

La vita non è stata proprio semplicissima, ultimamente. Ed è difficile dire quanto abbiamo bisogno di leggerezza, di parlare d’altro che non sia la pandemia. Per questo cantare a squarciagola “50 special” con Cesare Cremonini, attendere trepidanti l’apparizione della barba di Beppe Vessicchio e aspettare gli applausi e il brusio di disapprovazione del pubblico alla lettura della classifica ha qualcosa di liberatorio.
(foto Ansa)


10 - Spensieratezza, portami via

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Chiunque può odiare, ma amare è complicato

la porta di casa ha la testa piena di domande.

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