Roma, 25 febbraio 2021 - Non sono numeri positivi, sul fronte dell'emergenza Covid, nell'ultima settimana secondo il report settimanale della Fondazione Gimbe. L'Italia registra infatti un aumento del 10% dei nuovi casi che testimonia l'espandersi di varianti più contagiose. 'Spie rosse' si accendono in 41 province, con incrementi dei contagi di oltre il 20%, che "richiedono restrizioni mirate e tempestive per evitare lockdown più estesi". E peggiora anche lqa situazione delle terapie intensive (report Agenas).
Coronavirus, il bollettino del 25 febbraio
Gimbe / I numeri
Vediamo allora i numeri nel dettaglio. Nella settimana 17-23 febbraio, i nuovi casi di Covid-19 sono aumentati a 92.571 da 84.272 della settimana precedente, a fronte di un numero stabile di decessi (2.177 rispetto 2.169, +0,4%). In lieve riduzione gli attualmente positivi (387.948 contro 393.686, -1,5%), le persone in isolamento domiciliare (367.507 rispetto a 373.149) e i ricoveri con sintomi (18.295 contro 18.463), mentre risalgono le terapie intensive: 2.146 pazienti ricoverati rispetto ai 2.074 della settimana precedente, +3,5%.
L'analisi di Cartabellotta
"Dopo 4 settimane di stabilità nel numero dei nuovi casi - commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - si rileva un'inversione di tendenza con un incremento che sfiora il 10%, segno della rapida diffusione di varianti più contagiose". Cartabellotta ha poi aggiunto: "Per uscire dalla pandemia è necessario un netto cambio di passo del Governo Draghi". In particolare si sottolinea una campagna vaccinale sempre più sotto scacco delle forniture ("la continua revisione al ribasso di quelle attese in soli 2 mesi ha quasi dimezzato le dosi previste per il primo trimestre 2021 che sono precipitate da 28,3 a 15,7 milioni").
Agenas / Terapie intensive
Erano 6 una settimana, ma salgono ora a 8, le regioni che superano la soglia critica del 30% dei posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid. Si tratta di Abruzzo (37%), Friuli Venezia Giulia (33%), Lombardia (33%), Marche (36%), Molise (36%), Provincia autonoma di Bolzano (35%), Provincia autonoma di Trento (39%), Umbria (57%). È quanto si apprende dal monitoraggio pubblicato sul portale dell' Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), aggiornato al 24 febbraio.