Firenze, 29 giugno 2022 - Tornare alla normalità era un imperativo. Dismettere ogni misura precauzionale contro il contagio, come se il Covid non esistesse più, è stato un errore. E la curva epidemica, che torna a crescere in modo quasi esponenziale, ne è la cartina di tornasole. Tenendo conto che, in questo periodo, molto più che in passato, del fenomeno vediamo solamente la punta dell’iceberg: questo perché ci sono moltissime persone che fanno autonomamente il test, a casa, senza segnalare la positività. E gestendo autonomamente l’isolamento, sempre che venga fatto.
Ieri in Toscana i nuovi casi positivi segnalati sono stati 6.317, come il 20 aprile quando furono 6.564, solo che in quel periodo la curva era in fase discendente, mentre adesso siamo nel trend di crescita. Negli ultimi sette giorni i nuovi casi sono stati 23.083, rispetto ai 13.722 dei sette giorni precedenti, con un incremento del 68%. Più alta di sempre la percentuale di positivi ai test di prima diagnosi: 83,5%. In pratica, tenendo conto che i tamponi antigenici rapidi hanno una sensibilità inferiore rispetto ai molecolari da laboratorio, chi in questo periodo ha sintomi riconducibili a una forte influenza è quasi certamente positivo al Covid.
Una situazione sotto controllo, anche perché la gran parte dei casi può essere gestita a casa, ma torna a crescere anche il numero dei ricoveri. Che comincia a preoccupare gli ospedali. "Per ora ce la facciamo, certo se si continua con questo ritmo saremo nuovamente costretti a diminuire il numero degli interventi chirurgici", spiega il direttore generale di Careggi, Rocco Damone. Purtroppo l’ormai cronica carenza di personale e le ferie estive, non aiutano. In due settimane il numero dei posti letto occupati da pazienti Covid positivi è praticamente raddoppiato. Ieri erano 364. Anche se sono ancora numerosi i pazienti che si ricoverano per altri motivi e incidentalmente viene riscontrata loro la positività.
Perché ci siamo ritrovati così? Tre i motivi principali: la variante ad altissima contagiosità, più del morbillo. La perdita di efficacia dei vaccini: gran parte della popolazione ha ricevuto l’ultima dose più di 5 mesi fa. Inoltre se l’adesione al ciclo vaccinale primario (con due dosi) era stata molto alta, oltre l’87% dei toscani di età superiore ai 5 anni, già era calata con la terza dose (64%) mentre solo il 24,5% delle persone con più di 80 anni e dei fragili over 60 ha fatto la quarta. C’è poi da dire che le buone norme igieniche e di protezione individuale, non hanno mai fatto male a nessuno. Se in caso di assembramento indossiamo la mascherina i rischi di contagio si riducono. Insomma, il caldo aiuta, ma fino a un certo punto.