Roma, 11 febbraio 2021 - I contagi Covid sono stabili (come confermato anche dal bollettino del 10 febbraio) ma incombono le varianti del Coronavirus (al momento inglese, brasiliana e sudafricana sono le principali). Occorre pertanto attivare - spiega Gimbe - 'spie rosse' in 17 province. Dal monitoraggio della Fondazione che prende in esame la settimana che va dal 3 al 9 febbraio, si evince che la stabilizzazione dei nuovi casi è a livello nazionale, anche se destano preoccupazione l'inversione di tendenza in metà delle regioni e l'incremento percentuale dei nuovi casi che supera il 5% proprio in 17 province.
Vaccini, primi risultati
Si vedono intanto i primi risultati sul fronte vaccinazioni: i contagi sono ridotti del 64% tra gli operatori sanitari. Ma dal monitoraggio emerge "un'Italia 'in giallo' inadeguata a prevenire impennate da varianti e saturazione degli ospedali. E il governo Draghi - si legge nel rapporto - è chiamato a decisioni cruciali e tempestive su vaccini e strategie di contenimento della pandemia".
"A noi siero peggiore". Ira prof e agenti. Ma il ministero: AstraZeneca evita casi gravi
Secondo la Fondazione dunque, nella settimana 3-9 febbraio 2021, rispetto alla precedente, si evidenza un numero stabile dei nuovi casi (84.711 vs 84.652). Scendono i casi attualmente positivi (413.967 vs 437.765), le persone in isolamento domiciliare (392.312 vs 415.234), i ricoveri con sintomi (19.512 vs 20.317) e le terapie intensive (2.143 vs 2.214). Diminuiscono anche i decessi (2.658 vs 2.922). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi: 2.658 (-9%), terapia intensiva: -71 (-3,2%), ricoverati con sintomi: -805 (-4%), isolamento domiciliare: -22.922 (-5,5%), nuovi casi: 84.711 (+0,1%), casi attualmente positivi: -23.798 (-5,4%).
"Calma piatta, ma solo apparente"
"Anche questa settimana - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - a livello nazionale i nuovi casi sono stabili rispetto alla precedente, una calma piatta purtroppo solo apparente". Infatti, spacchettando il dato nazionale, in 10 Regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi e in 9 Regioni aumentano i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, ma i numeri per ora non impattano sulle curve nazionali perché si tratta principalmente di Regioni di piccole dimensioni. "Situazioni molto critiche come quelle dell'Umbria - spiega Cartabellotta - dove le nuove varianti hanno determinato rapidamente un'impennata dei casi e la saturazione di ospedali e terapie intensive potrebbero improvvisamente esplodere ovunque, visto che le varianti del virus circolano ormai in tutto il Paese". Ecco perché è fondamentale monitorare tutte le "spie rosse" per attuare tempestive strategie di contenimento.
Colori regioni: Toscana a rischio zona arancione. Ipotesi Umbria rossa
Varianti Covid, anche Ricciardi lancia l'allarme
Anche Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute, avverte che sul fronte Covid oggi "la situazione è preoccupante per l'avvento di queste varianti, perché queste varianti noi non le monitoriamo adeguatamente". E rincara: "Non sappiamo esattamente dove e come si stanno diffondendo queste nuove varianti. Lo vediamo nel momento in cui emergono, come è successo in questo momento in Umbria, come è successo in focolai sporadici. La mia preoccupazione è che quello che è successo in Gran Bretagna, che ha visto emergere questa variante a settembre per poi esplodere a dicembre" da noi "possa succedere a marzo".