Milano, 9 gennaio 2022 - "Io e la mia amica ci stavamo guardando in giro, c’erano i fuochi d’artificio e la musica. A un certo punto, ho sentito che mi stavano toccando e volevamo scappare, ma c’era troppa gente, non potevano andarcene. La mia amica è caduta, continuavano a spingerci in modo molto aggressivo e a un certo punto ho sentito mani dappertutto, anche dentro il reggiseno, che mi è stato praticamente strappato". È il racconto choc di una delle ragazze tedesche molestate la notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano, che nella ressa si è trovata faccia a faccia con uno degli aggressori: "L’ho preso in faccia, ma mi guardava ridendo, mi guardava con uno sguardo che diceva “Fai quello che vuoi, tanto io continuo”". E ancora: "Non riesco a ricordare tutto, c’erano decine di persone addosso a noi e non capivo chi stesse facendo che cosa. So solo che a un certo punto eravamo vicine alle transenne e abbiamo iniziato a urlare, perché abbiamo visto che la polizia era lì. Ci hanno sicuramente viste, chiedevamo aiuto, ma non hanno fatto nulla", anche se in realtà è stata proprio la presenza di uno dei nuclei di pronto impiego delle forze dell’ordine a presidio dell’area a offrire loro una via d’uscita nella ressa. "Volevamo solo andarcene, ma non ci aiutava nessuno – conclude all’Ansa – e quando finalmente siamo riuscite ad arrivare dalla polizia (militari della Finanza, ndr ), non ci capivano perché nessuno parlava inglese. Siamo ancora sconvolte: mi sveglio con gli incubi tremando". La sensazione terribile di essere in trappola, di non riuscire a sfuggire alla presa di decine di giovani che a turno si avventavano sul loro corpo, abusandone, le ha lasciate sotto choc; e solo al rientro a Mannheim, dove entrambe vivono, rabbia e paura si sono trasformate in una denuncia dettagliata. Una denuncia, con relativi allegati, che nei prossimi giorni verrà acquisita formalmente dalla Procura attraverso una rogatoria in Germania. Intanto, attraverso i canali di cooperazione tra la polizia giudiziaria dei due Paesi, gli agenti della Squadra mobile guidati dal dirigente Marco Calì e coordinati dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella stanno esaminando anche il video di pochi secondi girato dalle due universitarie, per cercare di ricostruire quel che è accaduto e identificare gli autori di questa e delle altre tre aggressioni avvenute la prima notte del 2022. E sarà l’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza di piazza Duomo e delle vie vicine a consentire di verificare se, come ipotizzano i pm nell’indagine per violenza sessuale di gruppo, ci siano stati altri episodi. Per ora, i casi su cui si sta concentrando il lavoro degli investigatori sono cinque.
ArchiveCapodanno di violenze a Milano, parlano le vittime: "Mani dappertutto, una trappola"