Il bonus casa 110 per cento è una trappola. Sembra facile ma è tutto complicato. Ci hanno venduto questa opportunità come una grande svolta, ma in realtà la procedura è talmente farraginosa che, a mio parere, metà dei cittadini che sperano di accedervi fanno retromarcia. Poi i professionisti, termotecnici e ingegneri, non si trovano, i materiali idem, ogni volta che senti i tecnici compaiono regole nuove. Mi arrendo. Antonino Mazzanti Risponde il condirettore del Resto del Carlino Beppe Boni
L’incredibile scenario del superbonus casa 110 per cento sta nel fatto che alcuni furbi sono riusciti a mettere in piedi truffe e irregolarità per un importo di 2 miliardi in relazione a grandi lavori dribblando paletti e regole, mentre il singolo cittadino affoga in una terribile giungla di difficoltà burocratiche. "Le truffe messe a punto sfruttando superbonus e altri bonus casa sono tra le più grandi mai viste nella storia della Repubblica", queste le parole del ministro dell’Economia quando alcune settimane fa sono scattati i sequestri che poi hanno portato alla revisione del meccanismo. Bene, siamo contenti ma per il povero cittadino che vuole anche solo acquisire una nuova caldaia e un impianto fotovoltaico non è cambiato granchè. I termotecnici e gli elettrotecnici che devono lavorare in coppia con gli ingegneri sono diventati più rari dei frigoriferi al Polo nord, la mole di documenti e permessi da produrre varia da azienda ad azienda e comunque è sempre consistente, le imprese sono in difficoltà a reperire i materiali e spesso non si riesce a rispettare i tempi, le certificazioni si accumulano una sull’altra e talvolta sono inutili sovrapposizioni. Lo Stato non si è reso conto che il singolo cittadino è in una difficoltà estrema. E’ l’esempio di come a volte il Paese legale sia lontano dal Paese reale. I tecnici del Ministero che hanno concepito questo infernale meccanismo forse vengono dal pianeta Urano. beppe.boni@ilcarlino.net