Bologna, 4 marzo 2021 - Con profondo rammarico sono a prendere atto della chiusura delle scuole decisa dalle istituzioni. Il valore della formazione scolastica nel percorso di crescita di bambini e ragazzi deve essere prioritario in una società civile. Dopo oltre un anno la scuola continua ad essere penalizzata per la incapacità politica di trovare modalità di gestione in sicurezza. Oltre un anno è stato sprecato e "rubato" ai bambini e ai ragazzi nel loro percorso di crescita, sia culturale che sociale. La chiusura delle scuole mantenendo aperte, seppur con limitazioni, altre attività è una barbarie. La istituzioni non possono chiudere gli occhi di fronte al disagio sociale e relazionale crescente. La Dad specie nelle scuole primarie non è certo la soluzione più adatta per bambini che hanno bisogno di sguardi, spiegazioni, interazione, coinvolgimento. La scuola primaria doveva essere in presenza anche in zona rossa ed invece arriva la chiusura. Spero che tanti cittadini esprimano come me il loro dissenso e che le istituzioni rivedano la loro posizione e limitino i danni di cui, diversamente, saranno responsabili verso i più piccoli e i più deboli.
Francesca Trippa Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni Siamo al centro di una emergenza che a fasi altene dura ormai da un anno e della quale conosciamo solo alcuni contorni. Abbiamo imparato a difenderci, ma non del tutto. Ora impazzano le varianti, i vaccini a arrivano a corrente alternata, l'economia va a rotoli, il governo in accordo con le Regioni è costretto ad allargare le zone rosse che prevedono putroppo forti limitazioni per tutti. E i sacrifici coinvolgono anche la scuola.Certo, i bambini hanno necessità di sguardi, interazione fisica, contatti. Tutto vero. In una situazione di normalità è fattibile, ma oggi in qualche modo dobbiamo fidarci delle indicazioni degli scienziati e degli esperti. A differenza dell'anno scorso abbiamo a disposizione l'arma dei vaccini ed è su questo punto che dobbiamo insistere e fare pressing sul governo e sull'Europa affinchè facciano arrivare in un modo o nell'altro le dosi necessarie. Per far ripartire il Paese, rilanciare l'economia e liberare i bambini. Questi ultimi soffrono adesso, ma hanno le energie necessaie, molto più degli adulti, per riprendere a sorridere. Ce la faranno. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net