Roma, 13 dicembre 2022 - Silvio Berlusconi e Forza Italia insistono: le pensioni minime devono arrivare a 590 euro dal prossimo primo gennaio. La partita dentro la maggioranza si giocherà entro le prossime ore, al massimo nel fine settimana. Certo è, però, che il pressing azzurro ha prodotto fino a ora un incremento dei trattamenti minimi oltre i 570 euro, con un aumento che va oltre l’inflazione. "Il problema è già stato evidenziato. Ci vuole una copertura pari a un miliardo di euro. Si sta valutando di far decorrere questa misura da una certa età, cioè 75 anni", ha detto oggi Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati, ai microfoni di Agorà su Rai Tre.
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Nella legge di Bilancio approvata dal governo, infatti, è stata riconosciuta agli oltre 5 milioni di pensionati oggi a quota 525 euro mensili una maggiorazione straordinaria (ma transitoria) dell'1,5% per l'anno 2023 e del 2,7% per l'anno 2024 in aggiunta all'ordinaria rivalutazione annuale (già fissata al 7,3% per il 2023). L’obiettivo è fronteggiare il caro-energia e il caro-prezzi che, per i redditi più bassi, è anche più oneroso che per i redditi più elevati.
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Il risultato è quello di portare le minime da 525 a poco più di 570 euro dal primo gennaio prossimo. In particolare, come spiegano gli esperti di Pensioni Oggi, sono due le operazioni da effettuare. La prima è il calcolo della rivalutazione ordinaria del 7,3% che porta il trattamento minimo Inps (provvisorio) dal 1° gennaio 2023 a 563,73 euro. La seconda è il calcolo della maggiorazione temporanea in misura pari all’1,5% che porterà in dote un ulteriore aumento di 7,88 euro. Complessivamente i pensionati minimi riceveranno una rendita dal 1° gennaio 2023 in misura pari a 571,61 euro al mese con un aumento di ben 47,27 euro rispetto al settembre 2022 (615 euro annui in più).
La situazione cambierà se passerà la richiesta di Forza Italia di portare a 590 euro l’aumento, con l’obiettivo di raggiungere il traguardo dei 600 euro entro l’anno prossimo.
Da rilevare, però, che quale che sarà l’aumento del prossimo anno, gli incrementi straordinari in discussione non saranno disponibili sul cedolino della pensione di gennaio 2023 ma saranno pagati a conguaglio dall’Inps tra marzo e aprile con gli arretrati. Perché l'ente previdenziale non ha potuto elaborare la novità in occasione del rinnovo annuo delle pensioni.