Ancona, 29 luglio 2023 – In pedana come in passerella: un re. Sogna di diventare uno stilista, ma nel frattempo Il 23enne ‘modello’ Tommaso Marini, anconetano, ha fatto probabilmente qualcosa in più: a colpi di fioretto, si è laureato campione del mondo di scherma. Un altro grande alloro per le Marche e la storica scuola di Jesi.
E pensare che Marini in realtà da piccolo aveva iniziato a far tutto (dall’equitazione al nuoto), fuorché quello sport. Poi il colpo di fulmine. Ora che è in tetto al mondo, proverà a trascinare all’oro anche il fioretto maschile a squadre. Per lui sarà l’occasione di provare a conquistare con i denti e con le unghie (pitturate) il terzo oro mondiale della sua carriera.
Marini, ll look è sempre un suo punto forte: in pedana con le unghie colorate: qual è la ragione?
"Molto banalmente solo perché mi piacciono, è più semplice di quanto si possa pensare".
Che sapore le ha lasciato questo primo oro individuale?
"Un sapore molto buono, è un oro che vale tanto, soprattutto perché vinto in casa in Italia, a Milano, di fronte alle attese del nostro pubblico e dei miei cari, i miei genitori, i miei amici giunti in Lombardia a fare il tifo per me e per l’Italia. E’ stato qualcosa di molto speciale".
La medaglia più bella è stata anche la più difficile?
"Sì perché ero in una condizione fisica non perfetta e ho dovuto soffrire molto, tutti i match sono stati piuttosto tirati. Alla fine la mente fredda ha fatto la differenza".
Una dedica particolare?
"E’ un oro che dedico a tutte le persone che mi hanno aiutato e che continuano ad aiutarmi tutti i giorni in questa avventura, a tutto lo staff della nazionale e soprattutto allo staff medico". L o ha detto poco fa, non stava bene: cosa le è successo?
"Una spalla mi fa dannare da un po’".
Problema di che tipo?
"Ho il legamento del cercine anteriore della spalla lesionato e quindi c’è una instabilità con rischio molto elevato di fuoriuscita spalla".
E come ha fatto a salire in pedana e vincere?
"Per il suo rafforzamento abbiamo fatto un bellissimo lavoro con lo staff medico. Ora aspetto di potermi operare, sarà una nuova sfida. Ora comunque sta abbastanza bene"
T orniamo al suo look: le unghie colorate vanno di pari passo con la sua passione viscerale per la moda?
"Sì, diciamo che è una cosa che riguarda anche quel mondo, mi piace molto cercare di conciliare le due cose, d’altra parte la moda è sempre la mia grande passione".
Cosa s’è portato nell’armadio a Milano?
"Le divise della nazionale, in questa trasferta è così, è troppo importante la posta in palio, dobbiamo restare concentrati per la prova a squadre, resta poco spazio per il divertimento". Cosa si aspetta dalla sfida a squadre?
"Dobbiamo riuscire a difendere il titolo di campioni del mondo in carica, siamo quattro ragazzi davvero molto forti, siamo un tutt’uno, una squadra che si esalta nei momenti che contano, sono sicuro che i miei compagni daranno il massimo come cercherò di fare anch’io e non vedo l’ora di combattere insieme a loro".
Chi teme di più?
"Sono numerosi gli avversari da temere, penso a Giappone, Stati Uniti, ma anche altri, in questi giorni la scherma mondiale sta dimostrando la sua crescita. Massima concentrazione: dovremo farci trovare pronti".