
L’ex presidente pro tempore nel mirino dei tifosi: "Non ho fatto niente di male" .
Gianluca Brilli, è stato chiamato in causa per aver consegnato le maglie personalizzate dell’Ancona ai ministri Tajani e Pichetto Fratin. Ma cos’è successo, in realtà? "Intanto mi sembra curioso che una vicenda del genere, seppur importante, prenda uno spazio così ampio. E’ diventato un caso. Tutti parlano di me ma nessuno mi ha chiesto nulla. E il mio nome viene ripetuto di continuo. Ma tutti sapevano che sarebbero state consegnate queste maglie. La consegna, poi, non l’ho fatta io, ma questo conta poco. Quello che è importante, adesso, è sottolineare che non è stato un fatto politico, anche se avvenuto in una circostanza politica. E’ stato solo un omaggio a due cariche dello Stato intervenute a quel convegno". Fuori la politica dall’Ancona, dicono i tifosi. "A giugno, quando ci si è trovati in una situazione che conosciamo bene, però, la città di Ancona e i tifosi hanno usato la politica per avere una mano per ripartire. Quindi di cosa parliamo? Tra l’altro, se poi fosse arrivato Lotito, allora cosa si sarebbe detto? Non ho fatto niente di male. Per quanto riguarda quanto scritto da Marconi alla trasmissione di Radio Tua, posso dire che è vero che non ho messo soldi direttamente in società, seppur svolgevo la carica di presidente, perché i soci di riferimento sono da sempre stati Polci e Marconi, sia per me che per tutto il resto del consiglio. Mi è stato chiesto di potermi rendere disponibile e ho accettato, me l’hanno chiesto loro. Adesso che si vogliano cavalcare certe situazioni mi sta bene. Ma fino a un certo punto". Da chi è partita l’idea delle maglie? "Tajani è un amante delle Marche, da trent’anni viene in vacanza qui, al mare. L’idea è nata da Andrea Manciola, e l’occasione s’è presentata in quel convegno. Ma Manciola non ha preso le maglie di nascosto, tutti sapevano". Quindi esattamente com’è andata? "La consegna è stata fatta a margine del convegno, quando gli intervenuti erano già stati fatti defluire. Le maglie erano impacchettate, Tajani è curioso e ha tirato fuori la maglia, così mi hanno trattenuto per fare la foto. La mia colpa è stata quella di farmi fotografare. Ma la politica non c’entra niente". Insomma, Marconi, Recchi ed Egidi erano a conoscenza di quest’omaggio? "Non posso dirlo di tutti. Ma Recchi lo sapeva. Manciola mi ha detto che gli ha chiesto il permesso per poter dare le maglie. Non sono state date da Recchi, questo no. Se poi Manciola lo ha detto anche a Egidi non lo so. Io ho fatto solo una foto. Ma è tutto esagerato. Non mi nascondo, ma non credo di aver fatto qualcosa di male". Darà le dimissioni? "Devo dare le dimissioni da che? Non penso di aver leso la Ssc Ancona, da presidente mi sono interessato di tutto quello che oggi ha l’Ancona.Per cosa dovrei dare le dimissioni? Non penso di aver fatto una cosa così grave. Poi, per carità, posso anche farlo. Ma se mi è stato chiesto di rimanere perché avevo ben operato non penso che consegnare la maglia a Tajani possa comportare le dimissioni. Pensiamo, piuttosto, a remare tutti dalla stessa parte. Queste polemiche non fanno bene alla società e alla squadra".Cosa dice alla Nord? "I tifosi li capisco, sono stato in curva anch’io, capisco i loro umori. Il comunicato l’ho letto e non entro nel merito delle questioni programmatiche o tecniche. Entro nel merito di quello che mi riguarda. Non voglio essere il capro espiatorio di nessuno". Giuseppe Poli
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