Prima conferenza prepartita ad Ancona per Marco Donadel: il tecnico veneto e fiorentino di adozione (dopo la lunga militanza viola) si sbottona pochissimo. D’altra parte lo aveva promesso: "Se con così poco tempo ho qualche vantaggio – aveva detto – me lo tengo stretto". E così è.
Donadel, come ha trovato la squadra, innanzitutto?
"Ho trovato quello che mi aspettavo, una squadra che magari nel primo allenamento aspettava indicazioni, con una disponibilità quasi esagerata, ma che poi nell’arco di una mezz’ora s’è sciolta, disponibile, aperta al confronto che poi ho chiesto io, perché la disponibilità meccanica e passiva non porta a nulla, ma il confronto, la comunicazione, lo scambio di emozioni sono molto più proficue nel breve periodo".
Non preoccupazione, né ansia, dunque.
"No, e sinceramente questo mi ha anche sorpreso in positivo. Sapevo di un gruppo sano fatto di professionisti di alto livello e in pochissimo tempo si sono messi tutti a disposizione. L’idea è quella di mettere in una spugna una goccia al giorno sperando che possa fare la differenza già da questa partita e poi da quella successiva. Sapendo che già questa sfida con il Rimini è importantissima, vista la possibilità di scalare la classifica e anche dal punto di vista della sicurezza. Ma sapendo che qualsiasi cosa succeda tra due settimane ci giochiamo i playoff".
E dal punto di vista fisico?
"Erano talmente carichi, martedì, dopo quattro giorni di sosta, che abbiamo fatto anche di più del programma di lavoro. Stanno tutti benissimo, hanno voglia, bisogna semplicemente mettere qualche ragionamento prima dell’azione, ma meglio andare e poi correggere che non fare nessun errore. I ragazzi mi hanno reso molto più facili questi primi giorni in cui c’è stato tanto da fare".
I giocatori hanno già capito quello che chiede tatticamente?
"Abbiamo provato un po’ di tutto, in questa settimana. Ma le prossime partite le possiamo vincere non per le scelte tattiche ma per la voglia di vincere un contrasto, di arrivare prima su una seconda palla, di non farsi dribblare…".
Cosa chiede ai ragazzi?
"Di rifare quello che hanno fatto in questi giorni, convinti dei loro mezzi e cercando di metterci anche un po’ di gestione della partita, visto anche che abbiamo alcuni giocatori indisponibili. Sono piuttosto tranquillo. Ho detto loro che se giocano come si allenano io posso fare come Ferguson e resto seduto in panchina".
Che partita si aspetta?
"Una partita che può cambiare da un momento all’altro, siamo due squadre abbastanza simili dal punto di vista della trazione, si possono creare situazioni in spazi aperti che possono andare bene a noi come a loro. E in cui sicuramente avremo il vantaggio di giocare in casa".
g. p.