
La contestazione dei tifosi della curva nord contro il Notaresco verrà ripetuta anche domenica, ultima gara della stagione in casa
Anche domenica, in occasione della partita contro il Castelfidardo, ultima dell’Ancona in casa, la Curva Nord resterà fuori dallo stadio Del Conero per contestare la società. I ragazzi della Nord l’avevano dichiarato apertamente, in occasione della partita in casa contro il Notaresco, con uno striscione che recitava "Liberate l’Ancona per un progetto sicuro, o questo silenzio sarà il vostro futuro". E visto che in due settimane non sono intervenute modifiche societarie, mantengono fede alle promesse fatte e proseguono la contestazione contro i soci Marconi e Polci e il presidente Recchi, proprio coloro contro cui da un mese indirizzano non solo frasi sugli striscioni ma anche sui muri della città. Probabilmente saluteranno la squadra e lo staff tecnico dalla porta carraia, e per il resto rimarranno fuori a far sentire la propria voce, a intonare la contestazione, proprio come hanno fatto in quella circostanza.
Ieri pomeriggio il comunicato sulla pagina Facebook della Curva Nord Ancona che invita tutti, non solo la Curva, a restare fuori dallo stadio: "Siamo alla resa dei conti. Finché sarà questa la gestione contesteremo sempre più forte per le loro bugie. Per la giusta resa dei conti, però, serve l’aiuto di tutti, di tutti i tifosi biancorossi; sappiamo che restare fuori è un grosso sacrificio, ma dobbiamo fare sentire forte il nostro urlo, sì, dobbiamo urlare forte che Ancona merita rispetto e poi, a fine gara, andare a rendere omaggio alla squadra, a Vincenzo Guerini e al grande Massimo Gadda, unici degni del nostro calore e gratitudine e per un probabile ultimo saluto nel loro stadio. Fuori l’orgoglio dorico, anconetani, tutti sotto la nord". Presenti in trasferta, come nella gara di Fossombrone, ma fuori dallo stadio per le partite in casa, i tifosi proseguono il lungo braccio di ferro con proprietà e direttivo, cui hanno chiesto di andarsene.
Ora però il fronte della contestazione s’è allargato. Anche lo staff tecnico, infatti, ha espresso tutto il proprio malumore, già prima della partita della partita di Fossombrone, di fatto imponendo un aut aut alla società con la minaccia di fare i bagagli a fine stagione. E pure la squadra, dopo che lo stipendio di marzo è stato pagato solo a Martiniello, ha protestato con improvvisa veemenza, presentandosi con sei giocatori durante l’ultimo consiglio direttivo e alzando la voce per chiedere spiegazioni e pagamenti. Un duro faccia a faccia, che la società ha cercato di stemperare l’indomani con una spedizione al campo da parte dei soci Marconi e Polci accompagnati dal presidente Recchi e dal vice Egidi, che hanno confermato l’intenzione di pagare gli stipendi entro fine mese. Ma la sensazione è che ormai lo strappo si sia consumato. Da una parte la società, dall’altra la tifoseria, la squadra e anche lo staff tecnico, come confermerebbero le parole pubblicate su Facebook dal tecnico Massimo Gadda.
Giuseppe Poli
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