PIERFRANCESCO CURZI
Politica

Migranti, Cpr a Falconara: la Regione conferma. “Lo vuole il governo, uno stop all’illegalità”

Così l’assessore Saltamartini in Consiglio dopo le anticipazioni del Carlino. “E’ uno strumento d’ordine pubblico e noi non abbiamo margini per opporci”. Intanto i lavori proseguono: sarà un centro molto simile a quello albanese di Gjader

L'area dell’ex aeroporto militare, alle spalle della caserma Saracini

L'area dell’ex aeroporto militare, alle spalle della caserma Saracini

Ancona, 23 ottobre 2024 – Nessun dubbio, il Cpr a Falconara si farà. La Regione ha confermato il progetto voluto dal governo centrale abbracciandone il significato e così dopo l’iniziale smarrimento la ‘filiera istituzionale’ di centrodestra torna a compattarsi su un tema molto sensibile per il centrodestra. A inizio mese il Carlino aveva anticipato la notizia dell’inizio dei lavori del Centro per i rimpatri in un’area dell’ex aeroporto militare, alle spalle della caserma Saracini, cogliendo di sorpresa lo stesso governatore Acquaroli e la sindaca di Falconara Signorini. Entrambi si erano detti contrari, o quanto meno avrebbero gradito essere avvisati sui movimenti del ministero competente, quello degli Interni. Ora le parole del vicepresidente della giunta regionale, Filippo Saltamartini, tolgono definitivamente le castagne dal fuoco: “Il Cpr è uno strumento di governo dell’immigrazione illegale – ha detto ieri in aula l’assessore Saltamartini che ha la delega anche per le politiche integrate per la sicurezza – Nel nostro Paese ci sono 500mila persone che vivono illegalmente, molti di questi commettono gravi reati, la popolazione carceraria è composta, per metà, di persone che vivono illegalmente: quindi è uno strumento di governo dell’ordine pubblico”.

La tabella di marcia 

In questa fase è in corso di realizzazione una delicata indagine geofisica sul terreno che dovrà ospitare la struttura per evitare problemi in fase di realizzazione. Il governo è rimasto scottato dai ritardi provocati proprio per questioni simili nell’apertura del sito albanese a Gjader (l’apertura annunciata per il 23 maggio, slittata poi al 16 ottobre, con appena la metà dei lavori conclusi), in questi giorni al centro di un acceso dibattito politico. L’intervento propedeutico è stato avviato senza che nessuna istituzione, a parte la prefettura di Ancona, sapesse nulla e dovrebbe concludersi a stretto giro di posta. Il cartello dei lavori è stato rimosso nel frattempo ed entro i prossimi mesi verrà attivato il cantiere vero e proprio. Sarà un centro molto simile a quello albanese di Gjader, con moduli abitativi e non strutture in cemento che potrà ospitare fino a un centinaio di migranti, transennato a livello perimetrale con reti alte fino a sette metri. Impossibile al momento stabilire i tempi di consegna, sebbene il governo spinga per averlo a disposizione entro la fine del 2025.

Filippo Saltamarini
Filippo Saltamarini

Saltamartini: “In linea con il governo”

Nel suo intervento durante il consiglio regionale di ieri, il vice presidente Saltamartini ha difeso la scelta e attaccato il centrosinistra: “Non c’entra nulla il problema che viene oggi manifestato dalle opposizioni che quando erano al governo hanno approvato questi provvedimenti. La posizione della Regione è conforme alla linea del governo perché si tratta di uno strumento di ordine pubblico e della prevenzione dei reati. La Regione non ha margini per opporsi all’esercizio di un potere legittimo che è previsto in Costituzione. Noi dobbiamo difendere la libertà dei cittadini e garantire alle persone che sbarcano nel nostro Paese i diritti umani fondamentali: si assicurano il cibo, le condizioni igieniche, sanitarie, alimentari. La maggior parte di queste persone si presenta in Italia strappando i documenti d’identità, rendendone impossibile l’identificazione perché non vogliono tornare nei Paesi d’origine. Dietro il fenomeno ci sono associazioni criminali che sfruttano l’immigrazione clandestina, impoveriscono i Paesi di provenienza. L’Italia non può diventare il serbatoio dell’Africa e delle condizioni di povertà che quel continente subisce”.

Il Pd: “I Cpr andrebbero superati”

Sulla vicenda netta contrarietà del Pd che parla di “chiara la volontà del centrodestra di realizzare una nuova struttura detentiva in prossimità dell’aeroporto. Purtroppo – hanno attaccato i consiglieri dem Antonio Mastrovincenzo e Maurizio Mangialardi – siamo molto delusi dalla posizione della giunta sull’ipotesi di realizzare un Cpr in prossimità dell’aeroporto di Falconara, ipotesi che si fa sempre più concreta e che, al momento, non vede una presa di posizione contraria del Presidente Acquaroli. Dalla risposta data in aula dall’assessore Saltamartini agli atti ispettivi presentati dal nostro Gruppo assembleare, sembra proprio che la Regione intenda favorire questa soluzione. Noi restiamo fortemente contrari a questo progetto, a Falconara come nel resto delle Marche e del Paese, anzitutto perché riteniamo che i Cpr rappresentino vere e proprie strutture detentive dove vengono richiuse persone senza che abbiano commesso alcun reato. I Cpr andrebbero superati, altro che costruirne di nuovi”.