Fabriano, 11 dicembre 2024 – Ieri mattina alle 8.15 in cartiera hanno spento la mitica F3. Alle 8 l’ultima bobina prodotta dalla macchina continua F3 di Fabriano prima dello stop definitivo alla produzione. Un silenzio carico di dolore e preoccupazione tra le maestranze che a ricordo di un momento, purtroppo, storico hanno voluto firmare l’ultimo foglio prodotto di carta per ufficio. “Sono testimone di un momento dove ognuno è rimasto chiuso dentro il proprio dolore – commenta un operaio -. Hanno fatto affondare il nostro ’Titanic’”.
“Una linea di produzione che, a mia memoria, nella storia della nostra Cartiera – commenta il consigliere comunale Riccardo Ragni - non era mai stata fermata, neppure un solo giorno, neanche durante i periodi delle ferie estive. Purtroppo era una decisione annunciata, ma leggere una notizia del genere, da figlio di un operaio ’cartaro’ che nello stabilimento di Vetralla ha lavorato 36 anni, di cui molti proprio su quella linea, mi ha provocato un senso di grande tristezza”.
Il primo foglio per fotocopie, il famoso Copy 2 è nato quasi 50 anni fa. La carta per i fabrianesi è una seconda pelle. La notizia della chiusura di F3 e dello stabilimento di Rocchetta, arrivata come un fulmine a ciel sereno a inizio ottobre, è stato un colpo al cuore, come attestano i tanti messaggi sui social. “Conservo ancora una parte della prima carta prodotta e uscita dall’avviamento dell’ F3 di Fabriano la sera del 1 Aprile 1977 alle ore 18,45 – racconta un ‘cartaro’ in pensione-. C’era tanta emozione”.
C’è però anche un po’ di sollievo tra le maestranze per la sospensione per 12 mesi dei 174 licenziamenti le cui procedure erano già partite. “La salvaguardia del reddito dei dipendenti di Giano srl - dichiara il sindaco Ghergo - è un risultato importante a cui sindacati e istituzioni hanno lavorato ma la messa in liquidazione della società equivale alla perdita di posti di lavoro sul nostro territorio, nonostante le garanzie di ricollocamento di Fedrigoni. Saranno 12 mesi in cui cercheremo, in sinergia con le altre istituzioni, di ricostruire il futuro del settore carta a Fabriano, anche con un piano di riconversione industriale. Da Fedrigoni era lecito aspettarsi un atteggiamento più consapevole della crisi sociale che questa loro decisione comporterà. Ora aspettiamo che mantengano l’impegno di investire sulle linee produttive delle carte valori e delle carte artistiche”.