REDAZIONE ANCONA

“L’antenna a Portonovo? Dico sì”

Luigi Pieri, proprietario del terreno ad Ancona su cui dovrebbe essere installato il mega impianto: “Nessun pericolo”

A sinistra, il comitato che è contrario all’installazione dell’antenna 5G a Portonovo; a destra, Luigi Pieri, proprietario di un vasto terreno sopra la baia e di un’azienda agricola

A sinistra, il comitato che è contrario all’installazione dell’antenna 5G a Portonovo; a destra, Luigi Pieri, proprietario di un vasto terreno sopra la baia e di un’azienda agricola

"Forse c’è stato un malinteso, la valutazione a cui si fa riferimento era alla possibilità di partecipare e di intervenire all’assemblea di ieri sera (giovedì, ndr.) al Poggio.

Alla fine ho deciso di non andare perché penso che il Comitato, che comunque fa giustamente la sua parte, non sia rappresentativo dell’intera vicenda. Sulla questione generale c’è poco da valutare”.

Intende sulla possibilità di recedere dal progetto?

“Esatto, prima di tutto è in essere un contratto firmato con Iliad da parte mia e qualora dovessi tirarmi indietro penso che la penale sarebbe piuttosto onerosa. Diverso il discorso se non arrivasse il via libera delle autorità competenti al montaggio dell’impianto”.

Lei ne fa una questione economica o ideologica?

“Personalmente parto dal presupposto che secondo me non esiste un pericolo causato dalle onde magnetiche”.

Scusi se la interrompo, ma in base a quali studi scientifici fa riferimento?

“Ognuno ha le sue fonti e soprattutto ci sono dei fatti incontrovertibili”.

Ad esempio?

“La copertura del segnale per la telefonia nelle città, nei centri storici è del 100% e non esistono, almeno stando alle mie conoscenze, aumenti così repentini dei casi di patologie correlate. Se così dovesse essere ci dovrebbero essere raffiche di casi”.

Il Parco del Conero tutela la flora e la fauna del suo territorio di competenza e i vertici dell’ente l’altra sera hanno fatto cenno ai rischi potenziali nei confronti dell’avifauna, cosa ne pensa?

“Questo aspetto è ridicolo, il parco pensi a tenere d’occhio le cose reali, ad esempio il taglio dei 30 lecci alle terrazze di Portonovo. Inoltre, tornando al discorso sulle presunte conseguenze sugli animali, se così fosse quale impatto potrebbero avere avuto le antenne in cima al Monte Conero, quelle sì eventualmente più impattanti rispetto all’antenna Iliad? Siamo seri”.

Quanto meno sotto il profilo paesaggistico non può non essere d’accordo sull’impatto invasivo di un palo alto 36 metri nel cuore di una zona poco antropizzata e di elevatissimo pregio, no?

“Nulla da dire, è vero, ma appunto per questo verrà realizzata in un punto ben preciso concordato con Iliad”.

In che senso?

“Lo scacco di terreno dove sorgerà, una dimensione di 6 metri quadrati, si trova in una zona di alberatura che consentirà di lenire l’impatto visivo. Soltanto una parte dell’antenna sbucherà dalle piante e sarà visibile. Diverso sarebbe stato scegliere le altre opzioni richieste”.

Da chi, da Iliad e soprattutto, dove?

“La loro preferenza era caduta sulla cime della collina tra l’area del parcheggio e l’ingresso dello stesso dalla rotatoria di Portonovo. Lì sì che sarebbe stata di forte impatto paesaggistico, ma io mi sono opposto”.

Quali sono secondo lei i vantaggi di quell’antenna, a partire dal suo tornaconto?

“Non ho detto sì per soldi, il contratto prevede un cifra annuale per l’affitto del terreno di 7mila euro. Il vero vantaggio riguarda la possibilità di avere migliori connessioni. Il mondo sta cambiando e a meno che non vogliamo diventare luddisti di colpo e buttare via tutto”.