Ancona, 15 febbraio 2021 - Aggrappati al pronunciamento dell’Iss in queste ore decisive e sospese sul filo del rasoio soprattutto per la provincia di Ancona dove preoccupa particolarmente il proliferare delle varianti: a quella inglese, ora si affianca anche quella brasiliana, un caso è stato isolato dal centro di virologia dell’ospedale di Torrette. Sarà l’Istituto superiore della sanità a doversi esprimere sul report della Regione, inevitabilmente preoccupata per l’escalation di contagi nel territorio di riferimento del capoluogo dorico che potrebbe portare all’istituzione di alcune zone arancioni o perfino rosse nell’Anconetano stretto nella morsa del Covid. Tre gli scenari possibili da concretizzarsi in questo inizio settimana.
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Il primo riguarda il mantenimento unitario della zona gialla per tutte le Marche, che però al momento sembra piuttosto improbabile, proprio perché i numeri della provincia stanno registrando un pesante strappo, anche alla luce delle diverse decine di casi di variante inglese e del primo affacciarsi di quella brasiliana. Possibile, quindi, che la scelta sia tra il provvedimento restrittivo riferito a tutta la provincia - ricalcando quanto avvenuto nella vicina area del Perugino - e le disposizioni limitate a micro zone, ovvero eventualmente ad alcune città diverse (Osimo, Loreto, Castelfidardo, Jesi e Sassoferrato quelle maggiormente sotto osservazione) che oggi più delle altre registrano dati in salita. Di sicuro l’intero Anconetano rischia grosso, perché rispetto al resto della regione ad oggi la differenza dell’incidenza dei contagi é nettissima. Il dato di ieri (189 positivi di giornata sui 355 complessivi in regione, dunque oltre la metà) è solo l’ennesimo anello di una catena ormai decisamente lunga. Negli ultimi undici giorni, infatti, la nostra provincia ha superato i duemila casi, per la precisione 2.018 sui 4.381 delle Marche, come a dire che ogni giorno praticamente un’infezione su due avviene nel perimetro dei 47 comuni facenti riferimento al capoluogo.
Covid, il bollettino delle Marche
Intanto ieri, sempre in tema di cifre non certo incoraggianti, si è registrata la doppietta dell’aumento delle presenze su scala regionale sia in terapia intensiva (80, più 5 su sabato), sia di ricoveri complessivi per Covid (624, più 7). Nessuna tregua dalla voce più drammatica, quella dei decessi, tanto che nel bollettino di ieri del Gores marchigiano sono state inserite ben dodici persone che non ce l’hanno fatta. Si tratta di tutti soggetti con patologie pregresse tra 76 e 98 anni di età, tra cui sei residenti in provincia. Nel drammatico elenco figurano tre donne anconetane di 91, 93 e 98 anni, un 91enne di Loreto, una coetanea di Osimo, una 97enne di Jesi. Diventano così 2.116 quanti sono spirati in poco meno di un anno in regione (età media 82 anni), il 96,1% dei quali alle prese anche con altre malattie.