Ancona, 29 novembre 2022 - Si era sottoposto ad un’accurata visita all’ospedale regionale di Torrette dove, di lì a qualche tempo, avrebbe dovuto affrontare una delicata operazione. Era a bordo del mezzo della Croce Rossa Italiana del Comitato di Senigallia, con il quale avrebbe dovuto raggiungere proprio la spiaggia di velluto dove risiede. E invece a casa, purtroppo, non vi ha fatto mai ritorno Cosimo Maddalo, l’anziano di 83 anni deceduto in seguito al drammatico incidente di ieri mattina sullo svincolo tra la Strada statale 76 della Val d’Esino e il casello autostradale dell’A14. Con lui ha perso la vita anche il conducente dell’ambulanza, il 28enne Simone Sartini, mentre un altro dipendente della Cri, un 59enne, è rimasto ferito gravemente, dopo che sono rimasti tutti e tre schiacciati dall’autoarticolato. Sepolti in un groviglio di lamiere. Una tragedia nella tragedia, storie atroci che si sono intrecciate lungo quella rampa di accesso al casello di Ancona Nord, nel territorio di confine tra Chiaravalle e Falconara Marittima.
Simone Sartini, chi era il giovane morto nell'ambulanza schiacciata dal Tir
Attorno alle 12, avvertito da sua mamma dopo una chiamata disperata, il nipote di Cosimo Maddalo, Roberto, ha raggiunto il luogo dell’incidente perché informato che suo zio avrebbe potuto essere tra i coinvolti. Non vi erano conferme, all’inizio, ma dopo pochi minuti è arrivata la drammatica notizia. Una sentenza tremenda: "Mio zio stava tornando da Torrette dove doveva essere sottoposto ad alcuni esami in vista di un eventuale intervento – ha spiegato Roberto Maddalo, nipote di Cosimo, che era il fratello di suo papà – stava rientrando a casa. Zio mi mancherà, abbiamo fatto di tutto per curarlo, negli ultimi anni era rimasto solo, eravamo sulla buona strada. Purtroppo ha trovato una morte assurda, il pensiero va anche al giovane sanitario, alla sua famiglia vanno le mie più sentite condoglianze. Siamo ancora sotto choc", ha continuato. Purtroppo all’arrivo dei soccorritori non c’è stato nulla da fare per l’83enne e per il 28enne: troppo serie le lesioni riportate in seguito al capovolgimento del tir. Il mezzo pesante trasportava della paglia, prelevata nel Fanese e destinata all’Interporto. Una volta arrivata lì, pare dovesse essere successivamente smistata addirittura verso Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. Un carico che ovviamente non vi arriverà mai. Sotto choc il conducente dell’autoarticolato, un trentenne di origini rumene e inconsolabile per quanto accaduto. Non sono ancora chiari i motivi dell’incidente, come sia potuto succedere tutto questo. Per certo il destino ha giocato uno scherzo crudele. E ha fatto incrociare più vite su quello svincolo, ne ha stravolte altrettante per sempre e ne ha spente due. Inesorabilmente.