Ancona, 6 marzo 2024 – Che a raccontarla si stenta a crederci. Ma quelle espressioni "cauto ottimismo" e "prudenza", martedì, non sono state utilizzate "tanto per" su queste colonne. Piuttosto perché la storia della continuità territoriale ci ha abituati, tutti, ad una continuità assai diversa dalle aspettative di sei mesi fa: quella delle incertezze.
E in una vicenda segnata da turbolenze pressoché quotidiane, ad alta e bassa quota, ad una giornata di quiete e speranza per il Sanzio (quella di lunedì, dopo l’offerta di SkyAlps per le rotte per Roma e Milano), non poteva che seguire una giornata di colpi di scena. Il più rilevante, per gli appassionati fruitori della saga infinita sull’aeroporto, lo ha annunciato il governatore Francesco Acquaroli a margine del Consiglio regionale di ieri.
Per dirla con le parole del presidente, dopo la manifestazione d’interesse dell’aerolinea di Bolzano a volare da Ancona: "L’offerta non è soddisfacente". Clamoroso, verrebbe da dire, se non fosse per il pregresso con Aeroitalia. Ma quella svolta che sembrava vicina, in realtà, è ancora lontana. Il vettore pronto al subentro dal 16 marzo si è fatto avanti per Fiumicino e Linate (non per Napoli), ponendo però le sue condizioni che, agli occhi della Regione, sarebbero parse incompatibili per il territorio.
"Un’offerta che, per com’è arrivata, non rappresenta quello che c’aspettavamo – la schiettezza del presidente –, perché prevede il volo andata e ritorno su due giorni diversi e credo che tutta la nostra comunità, i professionisti, gli imprenditori e coloro che sono interessati alla continuità territoriale, non vedano in questo tipo di servizio la soluzione ideale per i propri spostamenti".
Da quanto emerso, SkyAlps avrebbe voluto svolgere il servizio da Ancona con un velivolo (Dash-8 Q-400 da 76 posti), assicurando la partenza dello scalo marchigiano a metà giornata verso Milano e Roma (o viceversa), con il rientro soltanto all’indomani. "Noi vogliamo un’andata e un ritorno sullo stesso giorno, che possa consentire, magari rimodulando gli orari, la possibilità di muoversi in giornata su Milano e Roma, e anche su Napoli – ha rimarcato Acquaroli –. Questo era l’obiettivo principale della continuità. Però sappiamo che le mete più importanti sono Roma e Milano perché ci consentono, come hub aeroportuale, di muoverci a livello internazionale".
E adesso? Il margine di manovra è assai ristretto. Di sicuro Enac, che aveva bandito lo scorso 23 febbraio la procedura d’emergenza dopo il recesso di Aeroitalia, ha raccolto l’insoddisfazione della Regione (che cofinanzia i voli di continuità per 3,1 milioni di euro all’anno).
"Enac dovrà recepire la missione che aveva inizialmente la continuità territoriale – ha integrato il presidente – e dovrà cercare di trovare una soluzione che possa essere più soddisfacente di quella che è stata proposta. Rimaniamo molto fiduciosi perché siamo consapevoli delle difficoltà, ma anche che l’offerta e il bando possono essere rimodulati, cercando di andare incontro a quelle che possono essere le esigenze dei vettori". Se non si trovasse la quadra con SkyAlps, il rischio che il servizio subisca uno stop (provvisorio) è concreto.
Remota, quasi impossibile, l’ipotesi della permanenza di Aeroitalia, dopo la querelle con l’Atim finita in tribunale. Acquaroli, ieri, ha pure ammesso che negli ultimi giorni "i voli ci sono e sono puntuali", prima di invocare chiarezza sul futuro del servizio.
Ma i rapporti tra Regione e Aeroitalia sono ai minimi termini, visti gli stracci volati e una "convivenza" non semplice che terminerà il 15. Nel mentre, fermo restando l’addio tra dieci giorni dopo il recesso, l’ad Gaetano Intrieri continua a mostrare una disponibilità di fondo a restare, "purché vengano rinegoziati i dettagli operativi del bando (quanti voli, con quanti vettori, ndr), non quelli economici".