MARINA VERDENELLI
Cronaca

Voleva adottare un cane e fare un’opera di bene. Ma finisce sotto accusa

Il meticcio era stato trovato senza microchip in una gabbia in porto

Il meticcio era stato trovato senza microchip in una gabbia in porto

Il meticcio era stato trovato senza microchip in una gabbia in porto

Voleva fare solo un’opera di bene, adottare un cucciolo di cane dall’Albania, pagando il trasporto dell’animale via mare fino al porto di Ancona, ma è finito a processo insieme al trasportatore per maltrattamento di animale e utilizzo di documenti falsi per l’importazione nell’Unione Europea. Imputati un bresciano di 43 anni e un albanese di 56 anni.

Il quadrupede era stato trovato dentro una gabbia piccolissima, all’interno di un pullman, senza il microchip, senza le dovute vaccinazioni e con un passaporto risultato falso. Il trasportatore e il proprietario a cui era indirizzato il cane erano stati denunciati dopo il controllo dei carabinieri forestali del Nucleo Cites di Ancona. Era il 5 dicembre del 2022 quando il cagnolino, inizialmente classificato come un cucciolo di razza, un pastore belga Malionis, ma poi risultato solo un meticcio, era stato notato al porto durante dei controlli agli sbarchi delle navi.

I carabinieri, insieme al personale delle Dogane, avevano proceduto al sequestro penale del cane, trovato in cattive condizioni, sofferente, a bordo di un autobus non autorizzato al trasporto di animali.

Visitato dai veterinari dell’Asur era stato sottoposto alle cure appurando che non aveva fatto nemmeno l’antirabbica, obbligatoria.

Il cane era disidratato, aveva problemi a deambulare e sintomi nervosi. Ieri, davanti alla giudice Antonella Passalcqua, il proprietario è stato sentito in aula e ha potuto spiegare la sua posizione. "Mi sono affidato ad una clinica veterinaria da lontano – ha detto - che doveva provveduto a tutto. Il microchip c’era ma qua era illeggibile. Il cane è stato messo sul pullman ho pagato 150 euro per il trasporto e mi ero raccomandato di farlo stare bene perché viaggiava da solo. Non c’è stato un acquisto perché era un meticcio, un incrocio tra un pastore tedesco e un pastore belga, volevo adottarlo".

Il bresciano era arrivato ad Ancona per prenderlo dopo il viaggio in pullman. Cinque mesi prima gli era morto il suo di cane e aveva pensato di prenderne un altro, da una cucciolata di una parente in Albania, nata a settembre del 2022. La Procura ha chiesto l’assoluzione per il 43enne e il trasportatore (attualmente irreperibile), entrambi assistiti dagli avvocati Tommaso Imperadore ed Emanuele Luppi. La giudice ha rinviato al 10 giugno per repliche e sentenza.

Marina Verdenelli