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Vanessa Scalera e "La sorella migliore": "Un dramma familiare che sembra una partita a scacchi con la vita"

Come cambierebbe la vita di un uomo, anni prima colpevole di un gravissimo omicidio stradale, se venisse a sapere che...

Vanessa Scalera e "La sorella migliore": "Un dramma familiare che sembra una partita a scacchi con la vita"

Come cambierebbe la vita di un uomo, anni prima colpevole di un gravissimo omicidio stradale, se venisse a sapere che la donna da lui investita e uccisa aveva solo tre mesi di vita? E’ l’interrogativo attorno a cui ruota lo spettacolo ‘La sorella migliore’, in scena questa sera (ore 21.15, info 0719307050 e 0712072439) al Teatro La Nuova Fenice di Osimo. Si tratta di un intenso e appassionante dramma dove l’amore si scontra con il senso di colpa e il rimorso, in un turbinio di sentimenti e riflessioni su ciò che è giusto, su ciò che è morale. Tratto da un testo di Filippo Gili, con la regia Francesco Frangipane, la pièce è interpretata da Vanessa Scalera, la ‘Imma Tataranni’ della fiction di Rai1 , Daniela Marra, Michela Martini e Giovanni Anzaldo. Lo spettacolo debutta in prima nazionale al termine di un periodo di allestimento nel teatro osimano, e sarà replicato domenica 7 gennaio al Teatro la Fenice di Senigallia.

Scalera, potremmo definire lo spettacolo un dramma etico sui diversi modi di affrontare il senso di colpa?

"E’ un dramma familiare, in cui la notizia che la vittima al momento dell’incidente aveva solamente tre mesi di vita esplode come una bomba. L’effetto è sconvolgente. Lo sarebbe in qualsiasi famiglia".

E questa famiglia da chi è composta?

"C’è il fratello, che ha provocato l’incidente mortale, le sue due sorelle e la madre. Il testo scava nelle dinamiche che si creano tra i personaggi, rappresentando situazioni in cui qualsiasi famiglia potrebbe riconoscersi. Basti pensare a certi lunghi pranzi fatti di silenzi, di cose non dette".

Ma la sorella migliore qual è?

"Non lo sappiamo nemmeno noi. A decidere sarà il pubblico. Entrambe agiscono in modo diverso alla situazione, ognuna secondo la propria sensibilità. Non posso dire o spiegare molto, perché significherebbe ‘spoilerare’. Diciamo che lo spettacolo è definibile anche come una partita a scacchi dove una delle due sorelle conduce il gioco".

Un gioco psicologico...

"Siamo di fronte a due persone che si trovano di fronte a un dramma enorme, e che reagiscono in un certo modo. Lo spettacolo implicitamente pone allo spettatore la domanda: come reagiresti tu?".

La rivedremo nei panni di Imma Tataranni?

"Forse. Non posso dire altro".

Raimondo Montesi