
"Scrivi sciocchezze e polemiche pretestuose, ti consiglio di ricominciare dalle scuole medie, analisi logica e grammaticale". Questa frase, scritta in...
"Scrivi sciocchezze e polemiche pretestuose, ti consiglio di ricominciare dalle scuole medie, analisi logica e grammaticale". Questa frase, scritta in una chat di gruppo whatsapp di Confindustria da Pierluigi Bocchini, 55 anni, jesino, ha acceso uno scontro tra presidenti in carica, all’epoca dei fatti, finito con un processo per diffamazione aggravata a carico del patron della Clabo ed ex presidente di Confindustria Ancona. Le parole colorite, ritenute offensive, erano rivolte a Mauro Papalini, 70 anni, milanese ma residente a Fano, allora presidente di Confindustria di Pesaro e Urbino.
In un gruppo whatsapp denominato "Cdp Marche", dove erano confluite 7-8 persone, i presidenti territoriali di Confindustria nonché imprenditori marchigiani, si stava discutendo sulla possibilità di allestire degli hub vaccinali nelle aziende per contrastare il diffondersi del Covid-19. Era l’8 giugno del 2021. Bocchini non era d’accordo, Papalini invece sì. Era iniziato uno scambio di vedute molto acceso. Ieri sono stati sentiti entrambi in tribunale, davanti al giudice Roberto Evangelisti per raccontare il contesto. "Rappresentavo una figura istituzionale sul territorio – ha detto Papalini, parte civile con l’avvocato Paolo Biancofiore (chiede 50mila euro di risarcimento) – mi sono sentito offeso da quelle parole". La denuncia l’aveva sporta ai carabinieri di Fano.
Bocchini, difeso dall’avvocato Massimiliano Belli, ha spiegato come "su molte questioni non eravamo allineati, insisteva nel fare gli hub nelle aziende, per me non erano più necessari" perché erano stati già attivati quelli regionali. Da lì la risposta a tono. L’avvocato Belli ha osservato come la chat era chiusa e riservata e i contenuti non divulgabile per cui la diffamazione non sussisterebbe. Prossima udienza il 25 settembre.
ma. ver.