REDAZIONE ANCONA

Va in ferie, il genero ricarica la sua Postepay

Una tabaccaia di 71 anni scopre ammanchi nell'incasso dopo aver lasciato il negozio alla figlia. Il genero è accusato di aver addebitato somme sulla sua carta. Prossima udienza il 7 novembre.

Va in ferie, il genero ricarica la sua Postepay

Lascia la tabaccheria sotto la gestione della figlia, per andare in ferie, e quando torna si ritrova ammanchi nell’incasso. Inizialmente la titolare, 71 anni, osimana, ha pensato ci fosse una anomalia con i sistemi di pagamento elettronici, le ricariche postepay, il pagamento dei bollettini, bolli auto e tutto ciò che rientra nei pagamenti automatici con moneta elettronica. Solo dopo, iniziando a registrare le operazioni giornalmente, si è accorta che il genero si era addebitato delle somme sulla propria postepay. Era il 26 ottobre del 2019, a due giorni dalle nozze della figlia, era partito un addebito di 818 euro. Il negozio era chiuso nell’orario in cui era stata fatta l’operazione. Ha accusato l’uomo perché l’addebito era finito ad un titolare di carta prepagata con il suo codice fiscale. Il genero, un 48enne maceratese, è finito a processo davanti alla giudice Paola Moscaroli per appropriazione indebita e indebito utilizzo di carta di credito. Oltre alla ricarica l’imputato avrebbe usato la carta di credito della suocera per 4 acquisti di elettronica online, fatti tramite un account del padre, una spesa di quasi 900 euro consumata tra dicembre 2019 e gennaio 2020. Ieri in tribunale hanno testimoniato la vittima, titolare di una tabaccheria ad Osimo, parte civile con l’avvocato Alessandro Calogiuri, e l’imputato. "Dopo il primo ammanco mi ha fatto credere che forse si erano introdotti dei ladri - ha detto la tabaccaia - ma non c’erano segni di effrazione". Il 48enne ha sostenuto che "erano soldi anticipati da me per comprare stecche di sigarette e che non mi aveva mai ridato". L’accredito lo avrebbe fatto la figlia autrice anche delle spese della carta. Prossima udienza 7 novembre. ma. ver.