REDAZIONE ANCONA

Ustiona il rivale con l’olio bollente. Lite in carcere, grave detenuto

Tragedia sfiorata all’interno di una cella, il ferito ricoverato a Genova. Pagani (Uil): "Situazione al limite". Paita e Franciosi (Italia Viva) in visita a Villa Andreino: "Necessari lavori urgenti nell’area allagata".

Il carcere di via Fontevivo a Spezia (foto d’archivio)

Il carcere di via Fontevivo a Spezia (foto d’archivio)

Tutto in pochissimi istanti: prima la lite col compagno di cella, poi il gesto che rischia di causare gravissime conseguenze. L’episodio, denunciato da Fabio Pagani segretario Uil Pa, l’altro pomeriggio all’interno del carcere di Spezia "dove si è rischiata la tragedia" sottolinea lo stesso sindacalista: due detenuti ubicati nella stessa cella hanno litigato tra loro per motivi ancora da chiarire, uno di loro ha gettato olio bollente "addosso all’altro detenuto provocandogli gravi ustioni sul 70% del corpo". Il detenuto ferito (un 34enne nordafricano considerato "violento e pericoloso") è stato ricoverato a Villa Scassi a Genova. "Da tempo – dice Pagani – lanciamo un grido di allarme su possibili nuove tragedie chiedendo la proclamazione dello Stato di emergenza della Polizia Penitenziaria". Il carcere di Spezia conta oggi 89 detenuti ed è "alle prese con ’lavori-fantasma’, chiuso parzialmente – aggiunge il sindacalista - A nulla servirà nell’immediato il decreto carceri, appena convertito in legge. In carcere, con 65 suicidi fra i detenuti e 7 nella polizia penitenziaria nel 2024, si continua a lottare per la sopravvivenza e a combattere"

A Ferragosto la coordinatrice nazionale di Italia Viva Raffaella Paita e Antonella Franciosi (presidente provinciale Iv) hanno visitato il carcere. "Ringrazio la direttrice Maria Cristina Biggi e Licia Vanni per averci elencato le problematiche di gestione e organizzazione – dice Paita – Alla Spezia urgono i lavori di ripristino dell’area allagata dell’edificio. Serve più personale sanitario e più spazi per attività. Il sovraffollamento e i suicidi in carcere sono una sconfitta per tutti, soprattutto per chi come noi di Italia Viva crede in una visione rieducativa della pena".