Le Liste Civiche della città dei "senza testa" rappresentano una delle prime esperienze nazionali di movimento fuori dai partiti arrivato al governo di un’amministrazione comunale. Poi il proliferare del civismo, tanto che oggi per indicare quelle create da Dino Latini le chiamano "storiche". Ebbene, questa formazione è stata per anni alla guida di Osimo e, adesso, dopo dieci anni di centrosinistra sono tornate negli scranni della maggioranza accettando, al secondo turno, anche l’alleanza con Antonelli che era stato visto come "traditore" quando aveva lasciato il movimento per correre da "solo". Ma Latini con i suoi non potevano dire no alle pressioni che arrivavano da più parti per cercare di riconquistare la guida della città. Detto fatto. Centrodestra unito, Civiche salde nell’alleanza e vittoria arrivata. Poi quello che forse più di qualcuno si aspettava: ecco la spaccatura partita dall’assegnazione delle poltrone, ma che si è acuita quando i civici "storici" hanno compreso che il rischio era quello di essere messi all’angolo senza possibilità di incidere sull’attività governativa.
A finire nel mirino, dicono i ben informati, in particolare il "padre" del civismo osimano, ovvero Dino Latini ritenuto, forse, figura troppo ingombrante. Si dirà, oscura il sindaco? No. La partita ha vista sulle regionali e nell’osimano c’è qualcuno desideroso di candidarsi a consigliere regionale. Sulla strada di chi aspira a salire (o ritornare) nelle stanze della politica regionale c’è proprio Latini, attuale presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, fedele scudiero del governatore Francesco Acquaroli, che sicuramente punta a una riconferma almeno come consigliere. Questo è il nodo sul quale il sindaco Pirani sembra aver preso la parte di chi vede Latini come un concorrente difficile da superare. E in questo scontro a non essere contento è di sicuro il governatore che si sta preparando per la sua campagna elettorale del prossimo anno e non vuole certo perdere pezzi della sua maggioranza che, se trattati male, potrebbero volgere lo sguardo altrove.
Ma a questo punto della partita i "Latiniani" sembrano pronti a fare un passo indietro rispetto ai futuri incarichi, ma con un obiettivo ben preciso: non essere messi all’angolo, ma poter incidere sulle scelte amminsitrative. A rendere appieno questa situazione sono le parole del comsigliere Marco Monteburini: "L’unico disegno che si può scorgere a più di due mesi dalle elezioni è la volontà chiara di una messa all’angolo di Latini e delle Liste Civiche fino alla loro sparizione. Il tanto decantato cambio di passo che si sta verificando è solo quello personale, dimenticandoti (Pirani, ndr) dei progetti e idee condivise dalla campagna elettorale". E ora? Acquaroli non mancherà di dire la sua non solo al sindaco ma anche all’interno del suo partito (Fdi) nella speranza di recuperare la situazione. In caso contrario possibile che Latini sia pronto a staccare la spina.
Alfredo Quarta