Senza acqua e senza luce. La tempesta prenatalizia ieri ha messo in ginocchio soprattutto le frazioni della città da Montesicuro a Sappanico passando per Gallignano e Candia. Al Vallone di Offagna è tornato a far paura il fosso Aspio, che alimenta l’omonimo fiume, con l’acqua che in alcuni tratti ha esondato di nuovo. Tra strade interrotte per la caduta degli alberi, già alle prime luci dell’alba, e la mancanza di corrente elettrica che è stata ripristinata dopo pranzo solo in alcune zone, ci si è messo pure un problema idrico a piegare i residenti.
"Gli alberi caduti – ha spiegato il vicesindaco Giovanni Zinni – hanno interrotto le linee elettriche che alimentano i sistemi di pompaggio dell’impianto idrico del serbatoio di Montesicuro che dà acqua alle frazioni di Montesicuro e Sappanico. Per ripristinare la situazione hanno operato i vigili del fuoco, l’Enel e Anconambiente". Chi doveva andare al lavoro non è riuscito a farsi nemmeno una doccia.
Poco prima delle 8 un albero si è abbattuto lungo la strada che collega Sappanico a Candia creando pericolo. I residenti hanno dovuto deviare per il Ghettarello per non rimanere bloccati. Semafori spenti per mancanza di luce alla strettoia di Sappanico, pericolosa perché non si vedono le auto che passano, che hanno portato i cittadini a chiamare i vigili urbani che hanno girato la segnalazione ad Ancombiente per riparare al danno.
E’ stata chiusa via del Fornetto per alberi caduti sulla sede stradale e anche la strada provinciale che collega Candia con Sappanico, ostruita da grosso tronco. A Gallignano è caduto un grosso albero poco prima del cimitero portando i residenti all’ennesima deviazione. Bollente il centralino dei vigili del fuoco dove ieri all’ora di pranzo si sono toccate le 400 chiamate da parte di cittadini per segnalare soprattutto strade bloccate per caduta alberi e rami di piante secolari. In serata gli interventi ancora da fare erano 160. E’ stato annunciato l’arrivo di rinforzi dai comandi di Venezia.
All’Aspio e al Vallone di Offagna ha preoccupato il livello del torrente già motivo di allagamenti a settembre scorso per un’altra ondata di maltempo. A rischio la famiglia Bussolari, in via Liscia, che ha già pagato a caro prezzo i danni per la forte pioggia di tre mesi fa con auto buttate via e casa sommersa dall’acqua. Andrea Pesaresi, del comitato Alluvione Marche ha ribadito ancora una volta la fragilità del territorio in quelle zone. "Non è una pioggia che dovrebbe mettere in crisi – ha osservato – ma l’area è in sofferenza. Sono stati fatti solo lavori di ripulitura degli argini, quelli veri devono iniziare a febbraio". Molto in là quindi.
ma. ver.