REDAZIONE ANCONA

Una serata sulla velocità con Bersaglia e Ogiva

Lo scrittore e il regista insieme per un appuntamento tra documentari e lezioni sul futurismo

Una serata sulla velocità con Bersaglia e Ogiva

Una fine d’anno all’insegna della cultura domani (ore 21) al Teatro Panettone di Ancona. In scena vanno ‘Gli anni folli della velocità’, ovvero ‘Bellezza della velocità nell’arte del ‘900’, in compagnia dello scrittore e storico dell’arte Rodolfo Bersaglia, e ‘La follia della velocità’ di Gabriele Ogiva, regista, scenografo e produttore.

La serata sarà aperta dalla ‘lezione’ del professore Bersaglia sul futurismo, la corrente che segnò il passaggio radicale alla modernità nel contesto delle rivoluzioni culturali delle avanguardie. Boccioni, Balla, Carrà, Severini, Sironi: dinamismo, modernità. Tutto è movimento nelle loro opere. A seguire sarà proiettato il docufilm ‘Gli anni folli della velocità - Vite straordinarie’, pluripremiato in vari festival, con Marco Di Stefano e la giovane attrice anconetana Elena Schiavoni.

E’ l’acclamata opera prima di Ogiva, dove invece la velocità si trasforma in follia. Il documentario cerca di spiegare con filmati inediti di importanza storica cosa spinse quei piloti a rischiare la propria pelle ad ogni gara sembrando indifferenti al loro futuro, alla vita, alla morte.

Il regista spiega che "quella indifferenza era la principale caratteristica della loro natura. In fondo erano persone che avevano vinto la partita più importante, quella della guerra, quindi sfidare curve, salite e discese alla massima velocità non era ritenuto poi così rischioso. La velocità ce l’avevano nel sangue, come un sogno atavico dell’uomo. Erano incoscienti, ma proprio per questo considerati degli eroi. Il brivido della velocità trovava eco nell’incitamento delle immense folle di curiosi e tifosi".

L’ambientazione del film è Ancona e la sua provincia nel dopoguerra, tra ricostruzione e speranze.

Prevista una sorpresa finale: la proiezione in anteprima assoluta di due spezzoni del nuovo film di Ogiva, ‘Addio in febbraio - Ritorno ad Ancona’.

Raimondo Montesi