REDAZIONE ANCONA

Un sogno a Istanbul apre la stagione al teatro Sentino con Maddalena Crippa

L'opera di Alberto Bassetti, diretta da Alessio Pizzech, inaugura la stagione con un cast di rilievo, tra cui Maddalena Crippa.

L'opera di Alberto Bassetti, diretta da Alessio Pizzech, inaugura la stagione con un cast di rilievo, tra cui Maddalena Crippa.

L'opera di Alberto Bassetti, diretta da Alessio Pizzech, inaugura la stagione con un cast di rilievo, tra cui Maddalena Crippa.

Su il sipario del teatro Sentino stasera (ore 21) per "Un sogno a Istanbul", opera teatrale di Alberto Bassetti tratta dal libro "La cotogna di Istanbul" di Paolo Rumiz, per la regia di Alessio Pizzech. L’opera che inaugura la stagione di prosa presenta un cast di rilievo e ha quale protagonista centrale un’artista di spessore internazionale, straordinariamente versatile, autentica "Signora del palcoscenico" Maddalena Crippa. Con lei in scena un attore intenso, raffinato, carismatico come Maximilian Nisi, il cantante, attore e autore musicale Mario Incudine, e un artista poliedrico, Adriano Giraldi.

"Cerco in questo spettacolo di restituire un racconto scenico che le nuove generazioni condividano - commenta Pizzech - perché la memoria del sangue versato non sia dimenticata e perché un’Europa sempre più indifferente si accorga delle proprie macerie dell’anima".

Una vicenda che riporta all’attualità, al nostro periodo funestato dalla guerra in Ucraina (e non solo), ovvero nel cuore dell’Europa, e che ci induce a pensare come le parole di Pizzech siano rimaste inascoltate. "Un sogno a Istanbul" racconta la storia di Max e Maša e del loro amore. Maximilian von Altenberg, ingegnere austriaco, viene inviato a Sarajevo per un sopralluogo nell’inverno del ’97. Un amico gli presenta la misteriosa Maša Dizdarevic, "occhio tartaro e femori lunghi", austera e selvaggia, splendida e inaccessibile, vedova e divorziata, due figlie che vivono lontane da lei. Scatta qualcosa. Un’attrazione potente che però non ha il tempo di concretizzarsi. Max torna in patria e, per quanto faccia, prima di ritrovarla passano tre anni. Sono i tre anni fatidici di cui parlava La gialla cotogna di Istanbul, la canzone d’amore che Maša gli ha cantato. Lei ora è malata, ma l’amore finalmente si accende. Da lì in poi si leva un vento che muove le anime e i sensi, che strappa lacrime e sogni. E comincia un’avventura che porta Max nei luoghi magici di Maša, in un viaggio che è rito, scoperta e resurrezione.

Info: 0732956222 o 3771203522.