REDAZIONE ANCONA

"Un mutuo, due figli piccoli. Da giovedì io vedo solo nero"

Il dramma di uno dei lavoratori delle cartiere di Fabriano che rischiano di perdere tutto. Il Pd: "Acquaroli doveva muoversi prima". Fdi: "Asset svenduti con i governi di centrosinistra".

Gli operai delle cartiere vedono una situazione nerissima

Gli operai delle cartiere vedono una situazione nerissima

"Ho un mutuo, due figli piccoli e mia moglie non lavora. Da giovedì scorso vedo solo nero. Sto facendo il conto alla rovescia dei giorni che mi separano dal non avere più una busta paga con cui portare avanti la famiglia". E’ solo una delle voci che si levano dal coro di incredulità, sgomento e sconforto. Quei 200 esuberi sono 200 volti impalliditi giovedì alla notizia della chiusura dello stabilimento di Rocchetta e del ridimensionamento della storica cartiera di Fabriano. Una crisi occupazionale che coinvolge non solo la produzione di carta per ufficio, ma anche i settori della manutenzione, della gestione dei materiali e delle spedizioni. Tante storie, tante famiglie che rischiano di non arrivare a fine mese né vedere la speranza di essere ricollocati in un mercato del lavoro, quello Fabrianese, sempre più povero di opportunità relative al manifatturiero. Non mancano le bordate per quella che molti giudicano come una crisi già preannunciata: "È inaccettabile che la Giunta regionale, nonostante i numerosi segnali di allarme, sia rimasta per l’ennesima volta immobile fino al precipitarsi della situazione - tuona Chantal Bomprezzi, segretaria regionale del Pd Marche - Acquaroli avrebbe dovuto svegliarsi prima, coinvolgendo il Ministero delle Imprese per cercare soluzioni che scongiurassero questa grave perdita occupazionale. I nostri consiglieri regionali peraltro avevano più volte già espresso preoccupazione per la vicenda, ma sono sempre rimasti inascoltati". Il Pd regionale poi annuncia: "Saremo presenti al Consiglio comunale aperto di Fabriano di sabato prossimo, per ascoltare e supportare le istanze dei lavoratori".

"Lo schema è sempre lo stesso: tirare in ballo Regione e Governo per danni provocati da anni di malgoverno a guida Pd, sia a livello regionale che nazionale - contrattacca Silvia Marchesini, presidente del circolo Fdi di Fabriano -. Non ci dilungheremo a chiedere chi era al comando (e per anni) quando veniva smantellata la sanità e quando, al grido di "ce lo chiede l’Europa" svenduti tutti gli asset nazionali, dal comparto energetico a quello metallurgico, i settori strategici sono stati smembrati, privatizzati e venduti al miglior offerente. Ricordiamo la vendita del Poligrafico al gruppo Fedrigoni, concepita dai governi Prodi e D’Alema, con Bersani, ministro dell’Industria alla fine degli anni ’90, e la cessione da parte di Fedrigoni al fondo Bain nel 2018, Governo Gentiloni (Pd) con il buon Calenda Ministro delle Attività produttive".