Anche per terminare al meglio questo anno, vincono la tradizione e i sapori di una volta a tavola, quelli della nonna, rivisitati però in chiave più moderna. Lo dice lo chef stellato Errico Recanati del ristorante "Andreina" di Loreto (stella Michelin confermata quest’anno per il 12esimo consecutivo) che spiega quello che non può mancare sulle tavole degli anconetani per l’ultimo dell’anno. Il ristoratore è pronto a dare consigli utili a tutti coloro che dovranno preparare a casa questo convivio.
Com’è il Capodanno 2025 da Andreina?
"E’ un Capodanno tra fuoco, sapori autentici e un’atmosfera calda e conviviale".
Cosa prevede il menu di fine 2024?
"Qui da me il ’Benvenuto al fuoco’, lattuga, baccalà e caviale di aringa, poi spiedino di pollo da Tokyo e Portonovo e paccasassi, crostolo sfogliato e lardo di maiale nero, spiedino di storione, tartufo nero e salsa verde, cannolo di rapa e fegato grasso e poi la nostra visciola e cacao amaro. Il nostro benvenuto è accompagnato da una bollicina in fiamme".
E le altre portate?
"Ci sono poi ostrica alla brace e la lenticchia, nocciole, mazzancolle e porro bruciato. Le verdure prevedono una ’carota alla terza’. Per secondo plin di storione, rigorosamente alla brace, anatra rapa e visciole per esaltare quel sapore dolce che merita. Abbiamo inserito poi un piatto speciale, dai sapori antichi, ’come un minestrone’. Una chicca, l’uva della fortuna".
Per dolce?
"Dolci della nostra pasticceria, praline marchigiane che chiudono il pasto e poi panettone e torrone".
Cosa si beve?
"Si beve champagne d’aperitivo e di benvenuto un brut".
Cosa non può mancare per chi resta a casa?
"In un menu perfetto stilato per il 31 dicembre non possono mancare i cappelletti preparati a mano, richiestissimi anche quest’anno, e le lenticchie di qualsiasi tessitura. Con il cotechino si completerebbe la tradizione, un ritorno ai tempi antichi, come lo faceva la nonna. Le braci non solo cuociono la carne ma diventano protagoniste anche nella preparazione di piatti vegetali sprigionando profumi intensi e inaspettati. Si possono fare anche a casa. Un piatto deve poter emozionare tutte le generazioni. La cosa più importante è guardare alla nostra cultura, italiana ma nel nostro caso marchigiana. Più di tutti però, lasciatemelo dire, occorre stare insieme e bere in compagnia di chi sia ama".
Carne dunque?
"Non importa se si sceglie il pesce o la carne in realtà. Tra il fumo e le braci da me trovano spazio crostacei e ostriche italiane presentate in una veste inedita e suggestiva che incanta i palati più esigenti".
Quale augurio per il nuovo anno?
"Lavoriamo già a progetti futuri aspettando tempi migliori. Ci proponiamo, più di tutti, di ascoltare il cliente però, le sue esigenze, in un periodo affatto facile. Natale è andato molto bene ma abbiamo capito, come sapevamo, che non possiamo imporci: senza tutti coloro che degustano i nostri piatti non saremmo nulla".
Silvia Santini