Un giro d’affari di circa 215 milioni di euro, in crescita del 3,5% rispetto all’anno precedente. È quanto stima il Centro Studi Confcommercio Marche il giro d’affari con i saldi invernali 2025 iniziati sabato 4 gennaio. Il rialzo del giro d’affari previsto per i saldi 2025, rispetto a quello dell’anno precedente, è motivato soprattutto dal ritardo dell’avvio della stagione invernale, partita solo a fine novembre con i primi freddi. Le stime dell’Ufficio Studi evidenziano una tenuta della propensione al consumo dei marchigiani, in cui la moda in particolare ha contribuito in maniera determinante alla discesa ed al contenimento dell’inflazione. Questi saldi rappresentano una grande opportunità per i consumatori che potranno trovare nei negozi un vasto assortimento di prodotti di qualità a prezzi molto convenienti.
Il direttore generale di Confcommercio, Massimiliano Polacco, offre alcuni consigli. In particolare segnala che cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (Art. 129 e ss. D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato (art. 135 bis del D.Lgs. 206/2005 - Codice del Consumo). Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati (artt. 52 e ss. del D.Lgs. 206/2005 - Codice del Consumo). Anche la possibilità di provere un capo d’abbigliamento è lasciato alla discrezionalità del negoziante. Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless. Ancora, i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo. Infine il prezzo: è obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale.