Un concerto originale, praticamente unico, capace di far scoprire un intero mondo musicale. Affascinante sin dal titolo: ‘Virtuosissima sirena - Una serata in casa Strozzi, ascoltando Barbara’. E’ l’evento previsto il 26 novembre dagli Amici della Musica ‘Guido Michelli’ di Ancona, ma rimandato per motivi di salute del soprano Laura Catrani. Il ‘recupero’ sarà sabato (ore 18) allo Sperimentale. Sul palco, con la cantante, l’Accademia dell’Annunciata diretta da Riccardo Doni, ma anche il direttore artistico Guido Barbieri, che introdurrà il concerto. Ma chi era Barbara Strozzi? "La più grande compositrice del ‘600 italiano – spiega Barbieri -, la quale vanta un primato assoluto che la pone al di sopra dei colleghi uomini: nessuno ha scritto tante cantate per voce sola come lei: 122 quelle documentate, ma in realtà sono molte di più. Un genere all’epoca secondo solo all’opera. Lei è stata la personalità più fiammeggiante. Per questo le dedichiamo quasi un intero concerto, una monografia". Il ‘quasi’ si spiega con l’esecuzione di brani strumentali di compositori coevi (Uccellini, Castello e Legrenzi). Ma la ‘star’ e lei, donna che ebbe 4 figli, ma non si sposò mai, né andò in convento. E soprattutto, aggiunge Barbieri, "fu un rarissimo esempio di donna che visse del suo mestiere di cantante e compositrice. La sua musica è straordinaria. Le cantate sono tra le più intense e originali dell’epoca. Nascono per muovere i sentimenti, seguendo la ‘poetica degli affetti’ del tempo. Rivelano grande slancio espressivo e notevole impegno poetico. Venivano eseguite non a teatro, ma in dimore nobiliari, spesso durante feste e banchetti. Erano ‘accademie’ in cui si discuteva di vari temi. Lei era figlia di Giulio Strozzi, librettista, poeta e avvocato, e dirigeva le ‘cerimonie’. Un editore veneziano pubblicò il resoconto di tre di queste riunioni, a cui Barbara partecipava attivamente. Io ho immaginato che abbia scritto tutto lei. A leggere i testi sarà quindi Catrani, interprete dal repertorio contemporaneo, che è più simile a quello antico di altri: niente virtuosismi né vocalità esasperata".
Quanto al 2023 Barbieri non si dice pessimista, ma ammette le difficoltà: "Dobbiamo ricostruire il rapporto con il pubblico, incrinato non solo per la pandemia. Quando facciamo ‘esperimenti’ a volte siamo premiati, altre no. Ma anche la musica del ‘700 e dell’ ‘800 ha difficoltà. Anzi, molti oggi le preferiscono le novità".
Raimondo Montesi