PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Un cantiere nel pallone. Viaggio nel mitico Dorico tra macerie, caos e degrado. Ecco ciò che resta della Curva

I lavori dovevano già essere conclusi, ma la sensazione è che sia tutto fermo e abbandonato. Sindaco e assessore: "Per i lavori di nostra competenza rispetteremo i tempi di consegna".

Un cantiere nel pallone. Viaggio nel mitico Dorico tra macerie, caos e degrado. Ecco ciò che resta della Curva

I lavori dovevano già essere conclusi, ma la sensazione è che sia tutto fermo e abbandonato. Sindaco e assessore: "Per i lavori di nostra competenza rispetteremo i tempi di consegna".

Passeggiando lungo il tratto dove un tempo c’era la pista d’atletica del vecchio e glorioso stadio Dorico sembra di essere immersi in uno scenario di guerra: macerie ovunque, totale disagio e degrado, desolazione, abbandono. Ecco la sensazione che abbiamo avuto ieri mattina passeggiando lungo il perimetro del rettangolo verde che un tempo ha ospitato le stagioni più indimenticabili del calcio anconetano. Un cantiere a cielo aperto, con veri e propri cumuli di macerie in ogni angolo dell’area intervallati dai palloni geodetici dei quattro campi costantemente utilizzati, ieri compreso, dai soci. L’area andrebbe assolutamente messa in sicurezza per consentire lo svolgimento dell’attività e invece è tutto pericolosamente provvisorio. Entrando da via Toti subito ci troviamo davanti il nuovissimo e praticamente intonso campo da padel protetto a 360° dalle pareti di vetro. Subito sulla sinistra un’area incolta che viene usata come parcheggio da soci, giocatori e visitatori. Proseguendo si entra nel percorso della storia dove tutto fa pensare che l’area resterà in quello stato per sempre. A parte i palloni e le basi di cemento dei campi sopraelevati rispetto al livello ordinario, tutto attorno sa di cantiere avviato e poi abbandonato. Della mitica gradinata resta uno spicchio di una cinquantina di metri, tra il campo n. 4 e l’inizio della curva. In quello spazio regna l’incuria, tra scavi di terra e piante infestanti.

La curva, dicevamo, il cuore del tifo biancorosso fino all’inizio degli anni ‘90, prima che l’Ancona si spostasse al Del Conero. C’era anche lei nel piano di recupero del Dorico iniziato con la vecchia amministrazione, ma di fatto oggi è quasi umiliante vedere come sono ridotti i gradoni. La vegetazione incontrollata ha formato dei veri e propri boschetti, delle foreste e così la mitica curva, che dovrebbe essere protetta da un vincolo della Soprintendenza, è ridotta in condizioni pietose.

Intanto lungo il tracciato della pista ci imbattiamo in rifiuti, pezzi di macchinari, i vecchi seggiolini della tribuna buttati in mezzo ai cespugli. Tutto questo attorno al terreno di gioco in erba sintetica e all’ennesimo pallone geodetico del campo da calcetto. I lavori del Dorico, complessivamente, dovevano essere già conclusi, ma la variante per regalare un altro campo al circolo tennis al posto della piazza a favore della cittadinanza con bar e servizi ha ritardato l’opera. Il resto sta nella difficoltà di far procedere i lavori, al momento abbastanza a rilento.

Nessun problema, in tal senso, per i vertici dell’amministrazione comunale: "Per quanto riguarda gli interventi di nostra competenza rispetteremo i tempi di consegna fissati per il 31 dicembre prossimo – spiegano il sindaco Daniele Silvetti e l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini – A noi spetta costruire il campo da beach volley dietro la porta lato viale della Vittoria, il resto è compito del circolo tennis. Oggi (ieri, ndr) in giunta abbiamo approvato la realizzazione del quinto campo. È tutto in ordine, il resto sono soltanto chiacchiere".