"Un boato e poi il terrore, pensavamo di precipitare"

Il racconto dell’avvocato Luca Inserra che mercoledì era sul volo diretto da Catania ad Ancona quando un motore è esploso: "C’era gente che pregava".

"Un boato e poi il terrore,  pensavamo di precipitare"

"Un boato e poi il terrore, pensavamo di precipitare"

"Per un attimo ho creduto che saremo precipitati, è stato davvero terribile". A parlare è Luca Inserra, avvocato catanese, passeggero del volo Catania-Ancona della compagnia aerea Volotea mercoledì sera, che intorno alle 19 ha vissuto in diretta lo scoppio del motore dell’aereo e l’atterraggio di emergenza pochi minuti dopo il decollo. Inserra viene spesso nel capoluogo per trovare la compagna che vive in città, è abituato a viaggiare in aereo ma l’esperienza di mercoledì non la dimenticherà facilmente.

"Sembrava di essere dentro a un film, la gente piangeva, pregava, c’erano vere e proprie scene di panico – racconta – io stesso pur cercando di mantenere il sangue freddo ho pensato di prendere il telefono e chiamare i miei cari per un ultimo saluto". A tranquillizzare lui e gli altri passeggeri per fortuna ci ha pensato il comandante, "un pilota esperto che ha saputo mantenere i nervi saldi e ci ha garantito che saremmo nuovamente atterrati a Catania senza conseguenze". Inserra, quando ha capito che era successo qualcosa di grave? "A un certo punto, dopo circa 10 minuti dal decollo, indicativamente tra Taormina e Messina si è sentito un fortissimo boato – spiega l’avvocato, ripercorrendo quei lunghissimi minuti al cardiopalma - come quando scoppia la marmitta di un’auto. E’ successo nella parte sinistra, io ero seduto accanto all’ala destra e non ho visto le fiamme né il fumo ma il rumore si è sentito ugualmente. Poi l’aereo si è messo di traverso".

A farsi prendere dal panico sono stati soprattutto i passeggeri seduti nell’ala sinistra del velivolo dopo che hanno visto le fiamme. "Una hostess molto giovane si è seduta a terra paralizzata dal terrore – prosegue Inserra – altri urlavano, piangevano o pregavano, non sapevamo in quegli attimi cosa stesse succedendo". Ma pochi istanti dopo è stato lo stesso comandante a parlare, spiegando con voce calma e in inglese che c’era stata una turbolenza invitando tutti a mettere le cinture di sicurezza.

"Lì ho capito che il pilota era molto esperto, sicuro di sé e padrone del mezzo e mi sono un po’ tranquillizzato". Dopo l’atterraggio di emergenza a Catania non tutti i 170 passeggeri sono però voluti salire su un nuovo aereo che li avrebbe riportati ad Ancona. "C’è chi è rimasto traumatizzato e non volerà mai più – conclude Inserra – io stesso viaggio spesso e mi sono già capitati voli turbolenti o vuoti d’aria ma una cosa del genere non l’avevo mai provata. Sono stati minuti da incubo".

Ilaria Traditi