di Pierfrancesco Curzi
Tre mesi fa l’ematologia di Torrette è finita su tutti i giornali a causa della scelta di tagliare i posti letto per carenza di personale.
Poi è arrivato lei, professor Leoni, e con lei l’associazione contro le leucemie che guida da tempo.
Cos’è successo?
"Non potevo, personalmente e come responsabile dell’Ail, non fare qualcosa. Si parlava di salvare il reparto che io tanti anni fa avevo costruito e poi ho guidato per decenni prima di andare in pensione".
Lei ha dato tanto all’ospedale di Torrette prima e adesso fa lo stesso, sebbene in maniera diversa: una lunga storia d’amore?
"Certo, ma le ribalto anche il concetto.
Quando io guidavo l’ematologia il rapporto era straordinario e fondamentale.
L’Ail mi ha dato quando ero primario e oggi da responsabile dell’associazione ridò al reparto, al suo personale, ai suoi pazienti con i familiari annessi e in generale all’ospedale regionale".
Cosa intende quando dice ‘l’Ail al tempo mi ha aiutato tanto?
"Come dimenticare, nel lontano 1980, la borsa di studio donatami per studiare i trapianti a Basilea, un’esperienza fondamentale per la mia vita di ematologo".
Certo, 70mila euro per un’associazione sul territorio non sono bruscolini, è d’accordo?
"Non potevamo fare altrimenti, anche se ammetto che si tratta di una cifra importante".
Per assumere i due infermieri, tuttavia, servono complessivamente 94mila euro, da dove arriverà il resto?
"È già stato espletata la procedura da parte del reparto di ematologia che ha reperito quei fondi al suo interno facendo leva sull’attività di ricerca e sui risultati prodotti. La copertura finanziaria per le due assunzioni è totale. Ci tengo a precisare una cosa...".
Dica pure professore.
"I 94mila euro sono frutto della nostra donazione e dell’attività di ricerca interna della struttura, non ci sono fondi o aiuti statali o regionali".
Cosa manca a questo punto? "Praticamente nulla, soltanto dettagli formali.
Pochi giorni fa è arrivata la vidimazione dell’azienda per quanto concerne la pratica della donazione e già domani, lunedì al massimo, faremo il versamento dei 70mila euro.
Nel frattempo in ospedale è stato fatto il bando ed espletato il concorso per reperire le due figure infermieristiche che sono già state individuate e selezionate. Insomma, non manca nulla, soltanto piccoli dettagli".
Ciò significa che entro pochi giorni i due infermieri saranno attivi in corsia?
"Spero già entro la metà di questo mese, al più tardi comunque entro la fine di settembre la clinica ematologica avrà due infermieri in più e potrà garantire l’afflusso di più pazienti potendo contare su più posti letto".
Tutto bene, ma non possiamo dimenticare che si tratta di un contratto a tempo lungo un solo anno: poi cosa succederà?
"Lo so, vedremo il da farsi. Il 2024 sarà un anno molto importante anche per la nascita del nuovo reparto di ematologia a Torrette.
Anche in quell’ottica Ail ha fatto la sua parte, penso alle donazioni di mobili e così via, certo nulla di paragonabile a queste donazione".
Dopo tutto ciò, come si fa per salvare la sanità pubblica?
"Si tratta del grande problema del futuro e, in parte, del presente stesso. Io non ho nulla contro il privato, ma solo se resta collaterale e non sostituisce pezzi di servizio pubblico, specie se si tratta di reparti imprescindibili e unici come l’ematologia".