Ancona, 28 giugno 2024 – Nove mesi dopo il delitto fu assolto per vizio di mente e finì ricoverato in una Rems. Dopo quattro anni le tre figlie della coppia vittima della furia omicida di Michel Santarelli, 28 anni, avranno 600mila euro di risarcimento, 200mila a testa. A pagarli dovrà essere la madre del giovane, Giuseppina Scuppa. La donna è stata tirata in causa dalle parenti strette di Fiorella Scarponi, 69 anni, uccisa da Santarelli con un fendete al collo, e Italo Giuliani, 74 anni, ferito gravemente.
Era il 3 luglio del 2020 quando il 28enne, affetto da una patologia psichica e in cura al centro di Salute Mentale dall’età di 18 anni, scavalcò il balcone dell’abitazione di moglie e marito, in via Saveri, a Jesi, suoi vicini di casa. Ruppe la finestra ed entrò nell’appartamento. Erano le 5.45. Italo era già in piedi e fu aggredito per primo, con un pezzo di vetro della finestra rotta. Finì in ospedale in gravi condizioni ma si salvò. Trovò la morte poi l’11 marzo del 2021, era affetto da una malattia e le sue condizioni erano peggiorate con il lutto per la perdita violenta della moglie.
Fiorella, la mattina dell’intrusione, lo aveva raggiunto nella stanza, urlò e fu colpita anche lei da Santarelli, un fendete mortale, alla gola. Non era la prima volta che il giovane si avvicinava alla loro abitazione. Le tre figlie, dopo il proscioglimento in ambito penale, hanno fatti una causa civile, rappresentate dagli avvocati Marina Magistrelli e Renato Cola.
Sotto accusa la madre dell’omicida che avrebbe dovuto vigilare su di lui visto che erano conviventi. La donna conosceva bene il figlio e, stando alle tre parti offese, avrebbe dovuto impedire il fatto. Il giudice Pietro Merletti, nella sentenza pubblicata il 25 giugno scorso, ha dato loro ragione. In quanto convivente con il figlio avrebbe dovuto sorvegliarlo o affidarlo a degli specialisti.
"Il suo torto - scrive il giudice nelle motivazioni - è stato quello di sostituirsi agli specialisti nella custodia del figlio che sapeva infermo di mente e pericoloso". Santarelli sentiva le voci e la madre non "poteva ignorare il contatto delirante del figlio". C’era stato anche un precedente quando l’aveva aggredita con una spranga e aveva dovuto chiamare la polizia per farlo portare via. La madre di Santarelli era rappresentata dall’avvocato Bruno Brunetti. "Una sentenza giusta - commenta l’avvocato Magistrelli - purtroppo la famiglia non avrà mai quel risarcimento".