
Le rampe di accesso al tunnel nel progetto dell’architetto Michele Gasparetti
Ponte Garibaldi, tempi lunghi e costi alti per il tunnel già valutato dalla struttura commissariale. Un tunnel in alternativa al ponte Garibaldi, è questa la proposta dell’architetto Michele Gasparetti che ha realizzato un progetto a dimostrazione che ‘Un altro ponte è possibile’. Quella del tunnel è un’alternativa che aveva valutato anche la struttura commissariale: "È stata scartata perché i costi sono elevati e i tempi lunghi, oltre a problematiche relative al posizionamento dei sottoservizi – spiega il vice commissario, ingegner Stefano Babini – inoltre, il tunnel dovrebbe essere posizionato a otto metri sotto il livello e questo significa che, con una pendenza del 10%, occorrerebbe una rampa di circa 80 metri. Ma va anche ricordato che, la passerella ciclopedonale che va realizzata deve comunque rispettare il franco idraulico e la città, in caso di piena non avrebbe una strada sicura di collegamento che invece il ponte Garibaldi che sarà realizzato riesce a garantire".
Un progetto, quello presentato dall’architetto Michele Gasparetti che arriva a un passo dall’apertura del cantiere: "La posizione del nuovo Ponte, di attaversamento esclusivamente pedonale e ciclabile, e della sua Porta, mantiene quella del ponte Garibaldi, data l’importanza di questo asse – spiega l’architetto Gasparetti -. Il nuovo ponte è pensato in funzione di una mobilità ciclopedonale, ponendo l’attenzione all’ambiente ed al paesaggio, oltre alla valorizzazione della storicità con la ricostruzione della Porta Cappuccina in contrapposizione a Porta Mazzini, già Porta Colonna".
Un progetto che non prevede alcun sconvolgimento per la viabilità: "L’ipotesi prevede di attraversare il Misa con i veicoli utilizzando un tunnel, che non ostacolerebbe il deflusso delle acque durante la piena e naturalmente sarebbe messo in sicurezza prima dell’ondata. Le rampe, necessarie a raggiungere la quota di transito sotto il tunnel, non avrebbero alcun impatto visivo e sulla viabilità né sulle rive sinistra e destra del fiume, né sul fronte della palazzata con il rispetto del vincolo di tutela dei Portici. Entrambe le rampe garantiscono raggi minimi di curvatura".
Il progetto per cui si apprestano a partire i lavori ha ricevuto lo scorso 12 dicembre il via libera dalla Conferenza dei Servizi. Nei giorni scorsi il Vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Maurizio Mangialardi ha acceso i riflettori sui 600mila euro spesi per la demolizione del ponte, "una cifra di 6 volte superiore rispetto a quella liquidata allo stesso Consorzio di Bonifica per la demolizione del Ponte 2 Giugno nell’autunno 2020".