REDAZIONE ANCONA

"Troppi cinghiali? Ma è permesso l’allevamento"

"Non passa giorno che le cronache non parlino di avvistamenti di branchi di cinghiali o non denuncino i danni che questi ungulati arrecano alle coltivazioni agricole o i gravissimi incidenti stradali da essi procurati. Ma pochi sanno che in Italia esistono regolamenti e leggi che ne permettono addirittura l’allevamento, per ‘riproduzione’ e per ’ripopolamento’". La denuncia arriva da Danilo Baldini, delegato Lac per le Marche. "Le cifre ufficiali – aggiunge - parlano di una sessantina di aziende, una decina delle quali allevano decine o anche centinaia di cinghiali, come detto per riproduzione o da ingrasso, qualcuna anche per uso ‘ornamentale’ o ‘da compagnia’. Lo stabilisce la legge, che disciplina anche gli altri allevamenti di fauna selvatica per uso venatorio, l’allevamento dei cani da caccia e la detenzione e l’uso dei richiami vivi, sempre per la caccia. La domanda quindi sorge spontanea: se è vero che ci sono troppi cinghiali in giro, che fanno molti danni, che sono pericolosi e quindi se ne richiedono maggiori abbattimenti che senso ha allora permettere anche di allevarli? Se fosse veramente per un uso alimentare, non sarebbero sufficienti le migliaia e migliaia di capi che vengono abbattuti con le braccate e le battute effettuate tutto l’anno?".