Ancona, 14 settembre 2024 – Tredici volti, tredici vissuti, tredici sorrisi. Cancellati dallo tsunami di acqua e fango. Indimenticabili, i loro visi. Non rimarginabile, quella ferita. Indelebile quella tragedia che investì le Marche, e in particolare le province di Ancona e Pesaro-Urbino, in una notte maledetta. Quella del 15 settembre 2022.
Domani saranno trascorsi due anni dall’alluvione, la grande alluvione, che seminò morte, distruzione e alterò per sempre l’esistenza di migliaia di famiglie delle valli del Misa e del Nevola. Una giornata di commozione, in cui le comunità si raccoglieranno nel ricordo delle persone scomparse. Un elenco che si tinge di dolore.
A Pianello di Ostra, uno degli epicentri della calamità, persero la vita in cinque: Giuseppe e Andrea Tisba, padre e figlio di 65 e 25 anni, Diego Chiappetti, 52 anni, Ferdinando Olivi, 82 anni, e Mohamed Enaji, 42 anni. A Trecastelli morì Maria Luisa Sereni, 80 anni, mentre a Bettolelle, frazione di Senigallia, Gino Petrolati, 89 anni. A Rosora Augusto Montesi, 82 anni, ad Arcevia Michele Bomprezzi, 47 anni, a Ostra Vetere Erina Febi, 77 anni. E poi Barbara, che consegnò altre storie strazianti. Quella di Brunella Chiù (56 anni), l’ultima vittima e il cui corpo, alla vigilia del primo anniversario, fu identificato in quello ritrovato alle isole Tremiti mesi prima, e sua figlia Noemi Bartolucci (17 anni).
Inghiottite dall’onda nel tentativo di fuggirvi. Per arrivare al piccolo Mattia Luconi, otto anni appena. Strappato con violenza alle braccia della mamma Silvia Mereu dalla furia di un fiume solitamente mite, ma divenuto furibondo al calare del buio.
Le celebrazioni religiose interesseranno tutti i Comuni più colpiti nella giornata di domani. In serata anche una sentita fiaccolata a Pianello, ore 20, prima della messa. Tra i momenti solenni, sempre domani alle 18 a Barbara in presenza delle autorità, una funzione davanti casa di Simone Bartolucci, scampato per miracolo al fiume killer che invece inghiottì madre e sorella.
Orario simile scelto per depositare un mazzo di fiori sul ponte di Ripalta, dove Mattia fu travolto e ritrovato, soltanto otto giorni dopo, in un campo a Trecastelli. Non sono qui, tutti loro, fisicamente.
Ma ciascuno di loro tredici vive. Mattia, la più giovane vittima, ne è l’esempio. I genitori Tiziano e Silvia l’hanno voluto imprimere per sempre, non solo nei pensieri, ma anche su carta. Ed è nato un fumetto, toccante, a lui dedicato.
La prima tavola, realizzata dall’illustratrice di Barbara Veronica Janise Conti, sarà presentata domani in anteprima e successivamente distribuita nelle scuole: per parlare d’inclusione sociale e cambiamento climatico ai bambini. Il modo migliore per non dimenticare. E per fare davvero in modo che non accada mai più.