Quasi tre lavoratori su 5 assunti nelle Marche nel corso del 2024 non hanno un contratto di lavoro stabile e solo uno su 10 ha trovato un rapporto di lavoro. Una situazione che penalizza soprattutto le donne e i giovani sotto i 30 anni quella analizzata dal Centro Studi della Uil Marche sul report dell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro dell’INPS per lo scorso anno. "L’occupazione nelle Marche continua a mostrare segnali preoccupanti - dicono dal sindacato -. Questi numeri sono la conferma che il mercato del lavoro marchigiano si muove in una direzione sbagliata – sempre più precario, instabile e sfavorevole soprattutto per giovani e donne".
Secondo lo studio nel 2024 i rapporti di lavoro attivati dalle aziende marchigiane sono stati 214.162, registrando un calo del 2,3% rispetto al 2023 e del 4,0% rispetto al 2022. Ancora più allarmante è il dato relativo ai contratti a tempo indeterminato, che rappresentano appena il 10,7% del totale, ben al di sotto della media nazionale del 15,7%. Il contratto più utilizzato è quello a tempo determinato, con 84.221 assunzioni (39,13%), seguito dal contratto intermittente, che con 41.444 assunzioni raggiunge il 19,4%, la quota più alta d’Italia (contro una media nazionale del 9,9%). Allarmante anche la crescita dei contratti stagionali (29.530) e la diminuzione delle assunzioni in apprendistato (-13,2%).