REDAZIONE ANCONA

Travolto sulle piste da sci, paura per il manager Luzi

Giorgio Luzi alla guida di Conerobus e Ancona Servizi era nel Bellunese: è finito anche in Rianimazione

Il direttore generale di Ancona Servizi e amministratore delegato di Conerobus, Giorgio Luzi

Il direttore generale di Ancona Servizi e amministratore delegato di Conerobus, Giorgio Luzi

Ancona, 11 gennaio 2025 – Travolto sulle piste da sci, grave in ospedale: paura per il direttore generale di Ancona Servizi e amministratore delegato di Conerobus, Giorgio Luzi. Il peggio adesso è passato, ma l’inizio dell’anno è stato drammatico per il manager maceratese che proprio in questi giorni è rientrato a casa da Belluno dov’è rimasto in cura per una settimana. Ora lo aspetta un lungo periodo di riabilitazione, ma come detto il peggio è passato: “Quanto meno sono tornato a casa” ha confidato Luzi al Carlino.

L’episodio, in effetti, risale ai giorni immediatamente successivi al Capodanno. Luzi si trovava a sciare nella nota località di Arabba (Belluno). Stando a quanto è stato possibile ricostruire, Luzi, sciatore esperto, sarebbe stato urtato da dietro da uno sciatore (non è chiaro se in snowboard) travolgendolo e provocandone una rovinosa caduta.

Il trauma è stato davvero importante, al punto da richiedere l’intervento dei sanitari in pista, la messa in sicurezza e il trasporto successivo in elicottero proprio all’ospedale di Belluno dove si trova uno dei centri di traumatologia più importanti d’Italia. Il direttore di Ancona Servizi e Conerobus ha riportato una doppia frattura scomposta al bacino e al femore, tanto seria da richiedere un intervento chirurgico lungo circa 7 ore, prima di un passaggio in terapia intensiva per riallineare i valori. Sia chiaro, Giorgio Luzi non è mai stato in pericolo di vita, ma le lesioni provocate dall’impatto sono state davvero molto serie, come confermato dallo stesso manager: “I danni al bacino sono stati importanti, l’intervento è stato lungo, ma tecnicamente riuscito. Avendo una tempra solitamente dura sono riuscito a convincere i sanitari di poter essere trasferito verso casa e ci sono riuscito. Adesso farò la necessaria riabilitazione, però vicino casa”.

p.cu.