
Ancona, 8 gennaio 2025 – Morti in via Esino, è al vaglio della Procura la scatola nera della Bmw X3 che si è scontrata con la Fiat Panda con a bordo i coniugi Lucia Manfredi e Diego Duca, entrambi 40enni. L’automobile guidata da un bidello di 61 anni, che lavora all’Itis Volterra Elia di Torrette, è dotata di un dispositivo che sarà utile a fornire alcune risposte sull’incidente avvenuto sabato mattina e costato la vita alla dottoressa della Clinica Medica dell’ospedale di Torrette e a suo marito, autista-soccorritore del 118 di Perugia. La scatola, che il pubblico ministero farà analizzare, chiarirà innanzitutto la velocità a cui andava la Bmw che percorreva in discesa via Esino ed era diretta alla scuola superiore del quartiere, lungo la stessa via, prima di perdere il controllo, forse per l’asfalto reso scivoloso dalla brina quasi ghiacciata del mattino. C’è un testimone che non ha assistito all’urto mortale ma ha visto la Bmw poco prima mentre percorreva la strada a velocità sostenuta. Anche la sua testimonianza avrà un peso per stabilire se il veicolo correva troppo in un tratto dove il limite è fissato a 50 chilometri orari perché considerato centro urbano.

Sulla dinamica restano pochi punti oscuri. Dai rilievi che la polizia locale ha effettuato e sta rielaborando questi giorni, per presentare un’informativa completa sul tavolo del pubblico ministero, che ha aperto un fascicolo per duplice omicidio stradale indagando a sua garanzia il conducente della Bmw, emerge che la Panda era ferma allo stop di via Aso. Al volante c’era Diego. La coppia fabrianese era partita di casa poco prima, da una abitazione in via Lambro (parallela a via Esino) che Lucia usava come appoggio lavorando al vicino ospedale regionale. Il marito aveva lasciato la propria vettura, una Golf grigia in via Lambro. Ieri era ancora parcheggiata lì e con dentro la divisa del 118 appoggiata sul sedile posteriore. Avevano la Panda della mamma di Lucia perché a casa si era rotta una tapparella e Diego voleva aggiustarla.
Sabato, dopo aver accompagnato la moglie al turno della mattina, in ospedale, sarebbe andato da Obi ad acquistare l’occorrente per la tapparella. Abbassando i sedili posteriori della Panda l’avrebbe usata per caricare il materiale. Lui aveva il giorno libero. Allo stop però è arrivata la Bmw che ha urtato il lato del guidatore della Panda facendo poi carambolare la vettura su se stessa più volte tanto da sbalzare fuori dall’abitacolo Diego, trovato a terra dai soccorritori con molte lesioni compatibili anche con un investimento (forse della stessa Panda). Lucia è stata trovata parzialmente fuori dall’auto. Viene esclusa per ora una morte dovuta al gas della cabina che la Panda ha urtato dopo lo scontro con la Bmw. Maggiori certezze si avranno però con le autopsie disposte dal pm che le affiderà al medico legale Loredana Buscemi. Gli accertamenti inizieranno giovedì pomeriggio. Al mattino ci sarà il conferimento dell’incarico. Ieri il bidello non era a scuola. Dopo l’urto con la Panda, stando ai segni ancora visibili sull’asfalto, la Bmw è salita sul marciapiede di destra, davanti al civico 175/A, abbattendo un cartello stradale e un palo della luce. Poi ha urtato una Lancia Y parcheggiata virando a sinistra e poi di nuovo a destra (c’è tutta la scia dell’olio motore perso) dove si è fermata. Le tre auto e i cellulari sono sotto sequestro.